Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo singolo disponibile, in rotazione radiofonica e negli store digitali, dal 27 novembre.
E’ una Mara Bosisio ritrovata e piena di entusiasmo, quella che abbiamo incontrato in occasione del lancio del singolo “Mi fa sentire”, scritto in collaborazione con Fabio D’Amato che ne ha curato musica e arrangiamenti. Un brano melodicamente avvincente e perfettamente nelle corde della giovane artista lombarda, che riflette sull’amore intenso in senso universale, fonte di ispirazione e motore di vita per ogni individuo.
Ciao Mara, benvenuta su Musica361. Quale messaggio hai voluto esprimere in “Mi fa sentire”?
La canzone nella sua struttura è molto melodica all’italiana, molto sanremese, ma quello che volevo era distaccarmi da questo mondo. Avevo bisogno di parlare dell’argomento più ‘abusato’ sotto un altro punto di vista e ci sono riuscita, perché questa canzone la considero un inno universale dell’amore, una preghiera laica che racconta di come la nostra vita sia condizionata nel bene e nel male da questo sentimento».
Qual è l’insegnamento più grande che hai appreso dalla musica?
Più di uno, ma te ne cito due: l’umiltà e la pazienza. L’umiltà nell’interfacciarmi con i miei colleghi mettendomi sempre in discussione per cercare di portare al massimo i miei lavori, apprendendo il più possibile dagli altri. La pazienza nel non bruciare i tempi, nel cercare di tenere duro e continuare ad andare avanti nonostante le porte in faccia, le esperienze non proprio positive.
Quali artisti e generi hanno accompagnato e ispirato la tua crescita?
Fin da piccola ho sempre ascoltato musica italiana, i miei primi ricordi sono legati alle canzoni dei Nomadi e di Lucio Battisti, Crescendo mi sono avvicinata alla musica internazionale, dai Coldplay ai Muse, tutto ciò che è innovazione. Non ho un artista preferito o che mi ispira, mi piace ascoltare di tutto.
Il tuo rapporto con i social e il mondo del web?
Lo utilizzo in maniera sana per promuovere la mia musica, ma da qualche anno a questa parte ho un canale YouTube nel quale carico cover rivisitate in chiave acustica, per far conoscere un’altra sfaccettatura di me, non solo da cantautrice ma anche da interprete, ruolo con il quale mi sono affacciata al mondo della musica per poi, piano piano, cominciare anche a scrivere i testi.
Ti autoproduci, questo vuol dire tanti sacrifici ma anche tanta determinazione nel perseguire il tuo sogno. Come vedi l’attuale situazione discografica?
Molto critica, oggi come oggi se non ti autoproduci non hai la possibilità di rendere pubblico il tuo lavoro. Una piaga che non tocca solo gli esordienti, ma anche gli artisti rinomati. La verità è che purtroppo la musica non vende, il pubblico non la compra, lo streaming ha svalorizzato l’arte. Non vedo soluzioni all’orizzonte e se ne avessi in mente una a quest’ora l’avrei già brevettata (ride, ndr).
Per concludere: devi trasferirti sulla luna, in valigia hai spazio per un solo disco, quale porteresti con te?
E’ una domanda difficilissima, piuttosto mi porto dietro una chitarra così posso suonare e cantare tutto quello che voglio!