A tu per tu con la giovane cantautrice lombarda, attualmente in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali con il singolo “Lucciole”
Non pone limiti alla sua creatività Mara Bosisio, artista che ritroviamo tra le nostre pagine a distanza di qualche mese dall’uscita del precedente singolo “Mi fa sentire”. In occasione della pubblicazione della sua nuova creatura discografica, apriamoci nuovamente ad una piacevole intervista.
Ciao Mara, cominciamo naturalmente da “Lucciole”, com’è nato e cosa rappresenta per te questo singolo?
“Lucciole” è il primissimo lavoro che ho curato dall’inizio fino alla fine: ne ho scritto il testo, composto la melodia e creato l’arrangiamento interamente in un’unica notte, nelle quattro mura di camera mia.
Sono molto legata emotivamente a questa mia ultima fatica perché racconta un momento speciale del mio trascorso ed è la canzone che più mi rappresenta a livello di maturità e sperimentazione musicale.
Una canzone che hai scritto e musicato totalmente da sola. Per caso, ti occupi anche di arredamento di interni e sgomberi di cantine?
Sfortunatamente l’esperienza “sgombero cantine” ancora mi manca; però ho recentemente riarredato tutta casa mia! Vabbè dai, chi mi conosce sa benissimo che sono curiosa ed estremamente autosufficiente. Non riesco a stare ferma: amo approfondire e cimentarmi in ogni cosa, purché mi stimoli e mi permetta di sperimentare la mia creatività in toto. Non mi stupirei se alla prossima occasione fossi io a farti domande e tu a rispondere! (ride, ndr)
Com’è stato collaborare con il producer Samuel Aureliano Trotta?
Meraviglioso e stimolante. E’ un ragazzo veramente talentuoso, sensibile e incredibilmente umile. La cosa che più mi ha affascinato nel suo modo di lavorare è l’estrema capacità di entrare nel profondo di una canzone, e il saper ricreare quell’atmosfera musicale perfetta e complementare alle parole e al senso del brano.
Qual è il complimento più bello che vorresti venisse attribuito al tuo pezzo?
Sapere che qualcuno si sia emozionato ascoltando una mia canzone o si sia rivisto nelle mie parole; credo che non esista regalo più gratificante e appagante. Colgo al volo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che hanno dedicato in questi giorni del tempo per ascoltare le mie canzoni o per spendere parole di apprezzamento e di supporto nei miei confronti. Siete spettacolari!
A cosa si deve la scelta di adottare sonorità anni ‘80-‘90 in un momento storico in cui, discograficamente parlando, sembra esserci dimenticati anche del nostro più recente passato?
Il tutto è nato in modo veramente molto spontaneo, per amore della musica di quegli anni. Sono sempre stata affascinata dal mondo dei sintetizzatori e dalle sonorità “futuristiche” degli anni 80-90. Inoltre poi, essendo un perfetto “bastian contrario della vita”, preferisco seguire ogni volta i miei istinti e gusti personali, piuttosto che conformarmi ai dettami delle mode del momento. Ad ogni modo, in risposta alla tua domanda, sono molti gli artisti italiani (come ad esempio i TheGiornalisti e Calcutta) che stanno attualmente riutilizzando queste sonorità “vintage”. Perciò direi che non sono proprio l’unica ad aver avuto questo intuito.
A livello testuale, non ti senti un po’ in controtendenza a parlare d’amore, piuttosto che sfoggiare Rolex, beni materiali o sostanze poco legali?
Non ho Rolex, beni materiali di rilievo, nè interesse nel vivere certi stili di vita borderline: quindi mi pare evidente che certe tematiche si escludano a priori. Ci tengo però a precisare che, seppure la predominanza dei miei brani possa riguardare la sfera sentimentale, non tutte le mie canzoni parlano di amore. Ho sempre un occhio di riguardo nei confronti del mondo e della società che ho intorno. Le mie ultimissime canzoni destinate a Sanremo 2019, parlano proprio di questo.
Personalmente, ti collochi in un genere particolare?
Non mi piace ragionare per compartimenti stagni. Se devo necessariamente incasellare la mia musica da qualche parte, beh.. direi che appartiene senza dubbio al macro-cosmo del genere Pop.
Hai già pensato alla veste live di “Lucciole”?
Ogni mio brano nasce sempre in modalità acustica, talvolta al pianoforte, ma più frequentemente alla chitarra. Per “Lucciole” ho già deciso che ne registrerò a breve una versione unplugged perché giorni fa, avendone improvvisato un piccolo pezzetto chitarra e voce sui miei social, ho riscontrato da parte del pubblico un apprezzamento quasi maggiore rispetto alla versione originale (che comunque rimane tuttora molto apprezzata).
Sogni nel cassetto?
Diventare una sgombera cantine professionista, chiaramente! (ride, ndr)
Per concludere, chi è Mara Bosisio oggi?
Bella domanda. Sicuramente è una ragazza che si dà parecchio da fare, da tanto tempo e (spesso e volentieri) da sola. Mi piace pensare però che sto cercando di scoprirla a poco a poco grazie alla musica: vedremo se arriverò mai a conoscerla realmente fino in fondo. Il viaggio è appena iniziato!