Marco Rettani, “Ho vinto il Festival di Sanremo” il nuovo libro scritto a quattro mani con il giornalista Nico Donvito. Un viaggio sonoro che attraversa la storia dell’Italia
È disponibile in formato cartaceo e in digitale Ho vinto il Festival di Sanremo (la Bussola edizioni), il nuovo libro dello scrittore, autore e discografico Marco Rettani e del giornalista e scrittore Nico Donvito. Con l’introduzione di Amadeus, il libro conduce il lettore in un viaggio sonoro ed emozionante che attraversa la storia del Festival, catturando l’anima di un Paese in costante trasformazione. Sanremo non è solo uno spettacolo, è il riflesso vibrante di una nazione che canta la propria storia attraverso la musica.
Un viaggio lungo 60 anni di musica attraverso le testimonianze di 30 artisti che il Festival lo hanno vinto e di tanti professionisti che il Festival lo hanno vissuto e raccontato. A presentare il libro è lo stesso Marco Rettani scrittore, autore, compositore e discografico, che il Festival lo ha vissuto da grande protagonista con i brani Amarsi non serve di Francesco Miola (finale Sanremo giovani 2018), Un po’ come la vita per Patty Pravo e Briga, Nel bene e nel male per Matteo Faustini, con Quando ti sei innamorato e Luna piena (ospite) per Orietta Berti e per Noor con la canzone Tua Amelie (finale Sanremo giovani 2022).
Come nasce il libro “Ho vinto il Festival di Sanremo scritto con Nico Donvito?
Nasce da una conversazione simpatica con Nico (Donvito ndr.). Avevamo finito di lavorare al precedente lavoro Canzoni nel cassetto, un libro che racconta le canzoni nel cassetto degli autori e che per varie vicissitudini sono arrivate al pubblico solo dopo. Così, partendo da uno dei miei brani, Un po’ come la vita, parlai a Nico di Sanremo e di scrivere un qualcosa sul sogno di vincere il Festival e poter urlare: Ho vinto il Festival di Sanremo. Nico inizialmente era un po’ perplesso, ma alla fine si è lasciato convincere. Allora insieme abbiamo deciso di scrivere un qualcosa su quegli artisti che hanno vinto realmente il Festival. Abbiamo così iniziato a buttare giù qualche idea e in seguito abbiamo scelto gli artisti un po’ più rappresentativi per questo nostro viaggio!
Un racconto di Sanremo, ma dove il Festival in realtà fa da sfondo. Infatti, il protagonista è l’artista che raccontate, nel suo percorso sanremese, ma non solo…
L’idea era di raccontare dei personaggi e contestualizzandoli con il periodo e il Festival di riferimento. Anche perché, ogni kermesse è diversa dalle altre. Nel nostro libro l’artista è il protagonista ed è lui che si racconta tra aneddoti, ricordi e momenti. È stato un bel viaggio in sessant’anni di Festival con i 30 artisti che si sono raccontati. Infatti, passiamo da Tony Dallara a Diodato, da Francesco Gabbani a Iva Zanicchi e arrivando ad Alexia, i Jalisse, Masini e tanti altri. Insomma, tanti artisti e tanti amici che si sono voluti raccontare,
Tra tutti i Festival raccontati, ce né uno che ricordi con maggior affetto?
Forse, il mio Festival del cuore è quello del 2019, dove presentai da autore il brano Un po’ come la vita, portato in gara da Patty Pravo e Briga. Quella canzone arrivava a Sanremo dopo anni di vicissitudini e non era affatto scontata la sua presenza.
Quello per me è stato un Sanremo speciale, che ho vissuto direttamente lì da protagonista. Poi ci sono stati altri Festival dove ho partecipato e che porto dentro (in gara con Matteo Faustini con Nel bene e nel male nel 2020 nelle nuove proposte e Orietta Berti con Quando ti sei innamorato nel 2021 ndr.), ma se dovessi scegliere, ho nella memoria il Festival di Sanremo del 1977.
Io avevo circa 13 anni ed erano i primi anni che iniziavo ad amare e a capire Sanremo. Per me quello è stato un Festival speciale, anche perché è stato il primo Festival realizzato all’Ariston e trasmesso dalla Rai a colori. A vincere furono gli Homo Sapiens con Bella da morire e nel libro c’è il capitolo su Maurizio Nuti e i tanti aneddoti su quella partecipazione.
Invece c’è una canzone sanremese alla quale sei più legato?
Senza ombra di dubbio “Almeno tu nell’universo”! Un brano meraviglioso e imponente cantato da un’artista meravigliosa come Mimì. Un brano leggendario che ha fatto parte anche dei capitoli di Canzoni nel cassetto.
Un viaggio nella memoria sanremese, ma anche un modo per far conoscere la storia di Sanremo anche ai più giovani?
Sicuramente sì! Sanremo è da sempre lo specchio del paese e di conseguenza ha rappresentato l’Italia come nessun altro evento nella storia. Bobby Solo, Iva Zanicchi, Tony Renis, Nicola Di Bari e altri, hanno rappresentato un Sanremo diverso rispetto a quelli di oggi. Masini, Ruggeri, Baldi, Cristicchi, Leali e Alexia hanno raccontato altri Festival e altri spaccati dell’Italia. Ogni Sanremo è unico, ricco di momenti e canzoni indimenticabili. Per chi ha vissuto le edizioni più vecchie è sicuramente un modo per tuffarsi nel passato, mentre per quelli che non l’hanno vissute è un modo per farsi un’idea della storia del Festival. Anche perché, il Festival di Sanremo, non è sempre stato così amato come oggi.
La prefazione del libro è ad opera di Amadeus. Il direttore artistico di ben cinque edizioni consecutive. Come consideri i suoi Festival?
Amadeus è un visionario. È merito suo se oggi il Festival è tornato così importante! Io sono un suo grande fan, anche perché la sua è una vita dedicata interamente alla musica. È un intenditore e un grande conoscitore del mondo musicale. Poi i gusti son gusti, ma ha fatto oggettivamente un grande lavoro. Ha fatto dei Festival pazzeschi, uno migliore dell’altro. Poi, sono stati dei Festival liberi, lui non si è fatto mai condizionare da nessuno.
Con un Sanremo alle porte, quali aspettative hai?
Sono convinto che sarà un grande evento. Il cast è fortissimo, azzeccatissimo e anche eterogeneo. All’interno troviamo artisti sulla cresta dell’onda come Angelina Mango, Annalisa o i The Kolors, artisti di grande esperienza come Loredana Bertè, i Ricchi e poveri e Fiorella Mannoia, altri big come i Negramaro, Emma, Alessandra Amoroso e Diodato e gli emergenti come Alfa, Rose Villain e La Sad. Insomma, sono sicuro che sarà un grande Festival. Tuttavia, la mia speranza è che possa vincere una donna. Mi farebbe piacere anche perchè le donne non vincono dal 2014 (Arisa con Controvento).
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli