Moisen: “Ti amo e T’odio”, un fulmine a ciel sereno

Moisen, “Ti amo e T’odio” una canzone fresca e leggera che racconta un amore estivo con ritmi pulsanti e melodie orecchiabili

Ti amo e T’odio - Moisen - Cover
Ti amo e T’odio – Moisen – Cover

Simone Presicci, in arte Moisen, è un cantautore originario di Taranto. I suoi primi approcci con la musica risalgono all’età adolescenziale quando comincia a comporre i suoi primi testi, mostrando influenze derivanti dall’hip hop, dal blues e dal jazz.

Il nuovo singolo è un brano fresco e leggero che parla della fase dell’innamoramento intenso, il classico colpo di fulmine sotto l’ombrellone. “Ti amo e T’odio” evoca sensazioni di gioia e tormento che accompagnano le relazioni più ardenti ed improvvisate.

Simone benvenuto tra noi! Parto dal tuo nome d’arte, Moisen: da dove viene?

Quando ho iniziato a fare musica mi chiamavano Simon The Wolf; avendo avuto sempre un carattere solitario, ho cambiato tante comitive nella vita e ho trovato un’affinità con il lupo, il mio animale di appartenenza. Crescendo artisticamente, volevo un nome più incisivo, più corto, più d’impatto; mi è venuto in mente l’anagramma del mio nome, Moisen, ed erano d’accordo tutti perché suonava bene. Ho ricominciato dopo quattro anni il mio percorso artistico, ho resettato tutto partendo dal nome.

Quando hai scritto la tua prima canzone?

Avrò avuto circa 14-15 anni, proprio quando fondai il mio primo gruppo musicale, un rock elettronico. Mi è sempre venuto naturale scrivere anziché cantare canzoni di altri, è stata ed è tuttora un’esigenza. Ho sempre avuto dentro di me la sensibilità di comunicare scrivendo attraverso le canzoni.

C’è un genere o un artista in particolare a cui ti ispiri di più?

Una delle mie principali references è il rap. Ma sicuramente anche la Black Music, partendo da Stevie Wonder e Michael Jackson che mi hanno influenzato molto; fino ad arrivare all’RnB degli anni 2000, quindi Ne-Yo, Usher, che descrivevano l’hip hop che mi affascinava di più. Quest’ultimo genere ha rappresentato quel mix giusto tra la strada e la sensibilità che mi è sempre appartenuta. In generale però mi piace molto spaziare, sperimento molti generi; ho frequentato diversi tipi di concerti, dal metal al cantautorato.

Quanto ti senti legato alla tua terra?

Mi sento molto legato a Taranto, oggi ancora più di ieri perché comprendo il valore e l’importanza di chi ho vicino. Vivendo un po’ di anni a Roma, vedevo Taranto con gli occhi del turista e l’ho fortemente rivalutata. Mi definisco un cittadino del mondo ma sono attaccato alle mie origini, voglio fare musica qui perché ne abbiamo bisogno entrambi.

Moisen: “Ti amo e T’odio”, un fulmine a ciel sereno 1
Moisen (Foto di Marco Carrano)

Come trovi l’ispirazione per scrivere?

Parto dalla mia quotidianità, scrivo ciò che vivo. Mi può ispirare un film, la storia di un amico o la mia vita privata. Quello che mi colpisce spesso mi fa uscire un brano molto velocemente, sono fedele al flusso creativo. Prima la scrivo nel mio inconscio, poi quando arriva dritta nella mia coscienza esce tutto spontaneamente e non vado a dormire finché non la finisco tutta.

Parliamo del tuo nuovo singolo, “Ti amo e T’odio”. Com’è venuto fuori questo brano?

È un brano nato molto velocemente, stavo aspettando il passaggio di un amico e in quel momento avevo un’oretta a disposizione e ho scritto quasi tutta la canzone. Ho voluto fare un pezzo estivo ma che non risultasse plasticoso nella sua accezione negativa. Inoltre, con il mio produttore sentivamo l’esigenza di sperimentare nuove sonorità.

Nel testo c’è qualcosa che vuoi comunicare nello specifico?

È una canzone attuale che parla di quello che vive un giovane durante l’estate, ossia la fase dell’innamoramento estivo. Volevo un brano che parlasse ai ragazzi, con un messaggio di leggerezza sul fondo, a differenza degli altri due singoli che parlavano più di concettualità.

Tutti questi singoli pubblicati nel 2024 fanno parte di un progetto in divenire?

Adesso vogliamo farci conoscere attraverso i singoli, non abbiamo iniziato questo progetto con l’idea di un album perché si ascoltano poco se sei un emergente. Facciamo musica che piaccia principalmente a noi, è chiaro che poi bisogna fare i conti anche con le richieste del mercato.

Che effetto ti fa sapere e vedere che un tuo brano sia entrato in rotazione radiofonica?

Mi fa molto piacere perché credo che l’obiettivo principale di un artista sia far arrivare la propria musica a quante più persone possibili. Dire al mondo ciò che si prova è sempre un desiderio fondamentale.

Come nasce la collaborazione con Fido Guido?

Penso che sia l’artista più famoso di Taranto, ha oltre 20 anni di carriera; nella mia generazione tarantina non c’è un ragazzo che non sappia tutte le sue canzoni a memoria. Ha segnato l’adolescenza di tutti i ragazzi nati tra gli anni ’90 e il 2000. Insieme ad altri esponenti, lui rappresenta il reggae in Italia. È stata la mia prima vera collaborazione importante; la sua notorietà ha fatto alzare il livello e la rilevanza del pezzo.

Come occupi il tuo tempo libero?

Oltre alla musica, sono anche un personal trainer, giornalmente mi alleno e allo stesso tempo alleno le persone. Lo sport è il mio pane quotidiano e ci sono voluto rimanere anche e soprattutto dopo aver lasciato il calcio a 18 anni, perché giocavo a livello professionistico nella squadra della mia città.

Ti è mai capitato di partecipare a festival e contest?

Assolutamente, aver partecipato a qualche contest sia a livello cittadino che nazionale ed averli vinti mi ha fatto capire che la musica non era solo un hobby.

Moisen il nuovo singolo “Ti amo e T’odio”
Moisen (Foto di Marco Carrano)

Come te lo vivi il momento del live?

È sempre una grande emozione, hai l’occasione di far sentire a tante persone quello che per mesi è stato il tuo lavoro quotidiano su cui hai buttato sudore e impegno. È una soddisfazione enorme vedere come il frutto di tanti sforzi possa arrivare alla gente. Il live è la prova del nove della risposta delle persone perché a volte i numeri sui social possono essere fuorvianti. Un live pieno di persone che partecipano non si può comprare da nessuna parte.

Che rapporto hai costruito con il tuo pubblico?

Lo sto costruendo adesso con l’uscita di questi nuovi singoli, ci sono i fedelissimi che mi seguono dall’inizio che sono sempre super attenti e mi supportano. Mi piacerebbe creare la nomina che io faccia dei live divertenti.

Una tua canzone manifesto tra le 4 pubblicate?

Sicuramente il primo amore non si scorda mai quindi “Aquafan”, la prima nostra uscita è quella a cui sono più affezionato, ma in generale sono quattro tracce a cui voglio molto bene e ognuna descrive un periodo della mia vita.

Una strofa che hai scritto al quale sei più legato?

Nel brano chiamato “Il potere di adesso” dico “prenditi tutto il tempo, non rischiare che il tempo si prenda tutto”. Ho creato questo gioco di parole perché in un periodo della mia vita ho perso troppo tempo. Questa canzone mi ha fatto ricordare quanto è importante vivere il presente e sfruttare ogni momento.

Programmi per il futuro?

Fare più live possibili in questa seconda parte dell’estate. Creare uno show e portarlo in giro per la Puglia ma ovviamente siamo aperti anche oltre confine. Vorrei fare anche un disco per prendere una direzione precisa al nostro progetto.

Il tuo sogno musicale più grande?

Vivere di musica e far stare bene la mia famiglia grazie al mio lavoro.

Articolo a cura di Simone Ferri

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