Morgan: il senso della libertà racchiuso nella musica

Morgan: da Solo, a Teatro. Apre lo spettacolo Max Forleo che riscalda l’atmosfera del teatro in attesa dell’estroso artista

Morgan: il senso della libertà racchiuso nella musica
Morgan

Si apre il sipario del Teatro Talisio Tirinnanzi di Legnano con Max Forleo al pianoforte accompagnato dal chitarrista in duetto molto intimo, si scambiano fraseggi musicali, assoli e aneddoti sui testi delle canzoni.

Il cantautore milanese polistrumentista propone interessanti brani con un sound molto interessante e una voce molto calda.  Un artista da scoprire nel suo lungo percorso artistico, anche internazionale.

Dopo circa un’ora fa il suo ingresso sul palco Morgan, in un’atmosfera già calda e su di giri, in attesa dell’estroso artista.

L’artista apre il suo live parlando della libertà, di quanto sia importante questa parola, di come condizioni la nostra vita e la sua ricerca segni la vita nel mondo della musica.

Il senso della libertà racchiuso nella musica

Inizia lo spettacolo nella storia, dove Morgan racconta l’evoluzione della musica nei secoli passati: fino al 1700 era solo una forza di accompagnamento nelle camere di ricchi o nelle chiese.  I grandi come Vivaldi, Pergolesi o Hendel erano armonicamente simili.

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Max Forleo

La musica non aveva sentimento e non accompagnava i momenti della vita dell’uomo, fino a quando non arrivò il rivoluzionario Beethoven che sconvolse e cambio tutto. Si prese la “libertà” di fare quello che non aveva fatto nessuno. Lui è un esempio da seguire anche in questo periodo storico, in cui molti ascoltano Beethoven ma sono chiusi alla diversità degli altri.

Da cantautore geniale, Morgan dopo le parole, inizia a scrivere le trame melodiche e armoniche sul pianoforte: si assegna il tema, pensa allo svolgimento e il pianoforte inizia a vibrare.

Durante il tema pensa ai maestri, e le sue mani si impegnano sui tasti con rispetto e umiltà, a volte esce il lato di Morgan “più tagliente e irriverente” deridendo Hedel, per sue sonate un po’ cantilenate: troppo banali e semplici.

Morgan, ai tempi moderni

Dopo il viaggio nella storia, Morgan ha voglia di guardare il suo pubblico e far ascoltare il suo lato “Bluvertigo”: afferra una chitarra al contrario in posizione mancina, chiede al pubblico un “plettro” per suonarla.

Un musicista lo sorprende e ne dà uno… Morgan ringrazia e intona “Iodio”: sembra leggero, vuole divertirsi con una chitarra senza troppi fronzoli e assoli. Cerca “Altrove” la sua libertà, con una voce che usa con veemenza sebbene un po’ affaticata.

L’artista non manca di omaggiare Davide Bowie con una sublime interpretazione di “Live on Mars”.

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Morgan (Foto di Raffaele Specchia)

Nel finale Morgan si abbandona completamente all’amore passionale e libero verso il pianoforte, con virtuosismi, improvvisazioni e ricerca l’essenzialità della mucica nella forma più alta con Bach.

Dopo la mezzanotte cala il sipario, Morgan saluta il pubblico e abbraccia un amico di vecchia data.

Uno spettacolo che ha mostrato l’artista in tutte le sfaccettature: narratore, motivatore, strumentista poli strumentale (peccato per la mancanza del basso), cantautore ed interprete. Un artista un po’ egocentrico, surreale e bizzarro, ma senza ombra di dubbio un rivoluzionario.

Marco Castoldi in arte Morgan è un cantautore, musicista polistrumentista, scrittore, compositore, divulgatore musicale e talent scout.

Artista eclettico e poliedrico, la sua produzione abbraccia molti ambiti musicali: canzoni, colonne sonore cinematografiche e teatrali, regia di un’opera lirica, il suo lavoro inoltre concede molto spazio alla ricerca, dalla musica classica alla sintesi vocale.

E anche il suo concerto da(l) vivo, dai grandi cantautori italiani, alla musica classica, ai brani di sua composizione è un’esperienza di scoperta e di ritrovamento che attraversa la musica, la letteratura, l’arte nella sua accezione più ampia.
Fedele al suo standard, in concerto Morgan segue l’estro del momento, libero di improvvisare monologhi, senza una scaletta precisa. Nelle sue mani la musica è una materia da plasmare, modellare, costruire, modificare in ogni momento.

Morgan (Foto di Raffaele Specchia)
Morgan (Foto di Raffaele Specchia)

E’ un periodo pieno di belle novità per Marco Castoldi in arte Morgan.
Durante la sua partecipazione come giudice a X Factor si prevede finalmente a Novembre anche la pubblicazione di un atteso nuovo singolo tratto dal disco per Egea Music “E quindi insomma ossia” nato in seguito ai contatti avuti con Pasquale Panella, poeta, scrittore e paroliere noto ai più per aver affiancato Lucio Battisti nell’ultima fase della sua carriera, una volta terminato il sodalizio tra il cantautore e Mogol.

Morgan ci racconta così la sua nuova opera, la sua costante ricerca musicale che esula dalle strategie di mercato e per questo incuriosisce e ci ricorda che si può fare dischi con libertà e coraggio «l’album de fi ni ti vo / Musica da temere / canzoni per i coraggiosi / genere sconveniente. / È in arrivo / Siatene turbati / Siatene».

Massimiliano “Max” Forleo è un promettente cantautore, polistrumentista e compositore originario di Milano.
La carriera artistica di Max risale a quando aveva solo 7 anni. Max inizia a sviluppare un interesse per la musica da giovanissimo e impara molto presto a suonare chitarra classica, pianoforte, batteria, basso e tecniche di canto.

Dopo i primi concerti in adolescenza, Max fonda una band, The Lorean, nel 2002, pubblicando l’album di debutto Out of Memory (2003), seguito da Morning Freedom (2008) e Waste of Time (2010).

Con The Lorean, Max si esibisce in Europa e negli Stati Uniti e collabora con artisti internazionali come TM Stevens (bassista di Prince e James Brown), Richie Kotzen (Poison, Mr Big), Iron Butterflye Kee Marcello degli Europe, per citarne alcuni.

Dopo lo scioglimento dei The Lorean, nel 2010, Max Forleo intraprende la carriera solista sotto il nome di The Traveller. Questo nuovo nome deriva da un cortometraggio in memoria dell’olocausto di cui Max ha composto parte della colonna sonora.

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Max Forleo (Foto di Raffaele Specchia)

Sotto questo nome, Max incide gli album The Traveller (2011), Life (2012), Uncensored Kingdom e partecipa come special guest ad alcuni featuring rap e rock, continuando un’intensa attività live con una media di circa 100 spettacoli all’anno.

Dopo una pausa di due anni (2016-2018), Max Forleo fa il suo ritorno, questa volta con il suo vero nome, con Distanze, Philos (2019) e l’album Alice a Febbraio (2020), tutti in italiano, suscitando l’attenzione della critica.

Nel 2021 e nel 2022, Max Forleo pubblica i singoli e rispettivi video di Antarktica, Promise e Sweet, che anticipano l’atteso nuovo album Dreams & Decadence.

Allo stesso tempo, Max è impegnato in un intenso tour europeo, che lo vede anche in apertura per la leggendaria rock band The Animals a Vienna e Loket.

Dream & Decadence è un album intenso e intimo, che abbraccia la maturità artistica, personale ed ecologica di Max Forleo. Registrato e mixato da Davide Favale presso gli M2F Studios, l’album è stato masterizzato da Giovanni Versari (Muse, Vinicio Capossela). Uscito nel 2023. Di nuovo on the road con il Dream & Decadence Tour, a febbraio 2023, Max ed alterna date italiane, tra cui un live all’Hard Rock Café di Milano a una serie di tappe europee.

Articolo a cura di Raffaele Specchia

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