Musica a Teatro: Gabriele Favia, compositore e cantante

Gabriele Favia: La musica Classica è stata per me la “porta di ingresso”, la “chiave” che mi ha permesso di entrare nel mondo musicale

Musica a Teatro: Gabriele Favia, compositore e cantante Ho fatto amicizia con la musica grazie al pianoforte. Da lì tutto è cominciato
Gabriele Favia – Ho fatto amicizia con la musica grazie al pianoforte. Da lì tutto è cominciato

Nasce a Milano, si avvicina allo studio del pianoforte classico all’età di 10 anni presso la Civica scuola di Musica di Sesto S.G e di Cinisello B., e conseguirà il diploma di teoria e solfeggio presso il Conservatorio di Musica di Alessandria a 16 anni.

In periodo adolescenziale inizia a cantare e a scrivere brani inediti (testo e musiche).  Realizza le prime esibizione dal vivo come cantante, intorno al 1988.

Agli inizi degli anni ’90 sostiene gli esami SIAE per diventare compositore melodista e partecipa a diverse manifestazioni artistiche per band emergenti, tra cui Scorribande.

Sempre in quel periodo inizia gli studi di Canto moderno presso la Scuola Civica di Musica di Desio con Rossella Liberti. Terminati gli studi, perfeziona la sua tecnica vocale seguendo privatamente per 4 anni gli studi con Danila Satragno.

Si avvicina al mondo del “musical” interpretando la parte di Gesù nel musical JCS di A.L. Webber per la compagnia “Coronaria” di Sesto S.G.

Nel 2001 fonda insieme a Enrica Pasquini la compagnia artistica “La Combriccola” con la quale realizzeranno insieme diversi spettacoli musicali. Tra questi si ricordano:

la rivisitazione del musical “Hair” di Galt Mac Dermot diretto da E. Pasquini dove interpreta la parte di G. Berger,

lo show “All That Musical!” (insieme ad altri artisti) che porta in scena un mix dei più famosi brani di Musical (Evita, Cats, Notre Dame de Paris, JCS, Hair, West Side Story…).

“Secret Frank”: spettacolo/tributo dove Gabriele interpreta F. Sinatra, supportato live da una jazz band, Gigi Vitale (attore) ed un corpo di ballo (coreografa E. Pasquini).

Insegna canto presso la scuola “La Combriccola Prince” di Milano e continua la sua attività di performer.

Gabriele Favia, compositore e cantante
Gabriele Favia – Il musical unisce alla passione per la musica quella per il teatro

Raccontami i tuoi primi approcci con la musica

Ho fatto amicizia con la musica grazie al pianoforte. Da lì tutto è cominciato: quando ho iniziato a non rispettare le partiture, modificando quanto vi era scritto ho capito che non mi bastava più “eseguire”.

Forse non ero fatto solo per quello, ma per provare a inventare qualcosa, a comporre. Le linee melodiche che la tastiera del piano mi consentiva di “disegnare” ho iniziato a cantarle sottovoce, con timidezza.

Mio padre mi spronò ad alzare il “tono” di voce, e solo allora capii che il canto mi stava regalando qualcosa di unico, non c’era più uno strumento “di mezzo” tra me e le mie emozioni: la voce mi consentiva di azzerare le distanze…

Da lì è iniziato il tutto…

Come sei passato dalla musica classica alle “contaminazioni”?

La musica Classica è stata per me la “porta di ingresso”, la “chiave” che mi ha permesso di entrare nel mondo musicale; la sua bellezza, la sua complessità e al contempo la difficoltà tecnica che la contraddistingue mi hanno incuriosito, generando quegli stimoli artistici indispensabili per poter iniziare un percorso che mi auguro possa non avere mai fine.

L’importante è non porsi dei limiti e rimanere umili, partendo dal presupposto che ogni genere musicale può insegnarti qualcosa, e portare valore aggiunto alle proprie conoscenze artistiche.

Qualche spettacolo in cui hai messo insieme musica e teatro

Mi piace ricordare soprattutto: Hair, JCS, All That Musical e Secret Frank.

Il tuo rapporto col musical

Il musical (se possiamo identificarlo come un “genere musicale”) unisce alla passione per la musica, quella per il teatro.

Dove l’interpretazione diventa fondamentale, dove il performer deve “vestire” i panni del personaggio che va ad interpretare, cercando di “riempire” con le proprie emozioni un “ruolo” ben definito.

Più riesce ad immedesimarsi nel profilo caratteriale del personaggio, valorizzandolo con le proprie emozioni, meglio riesce a comunicare con l’audience. È un lavoro che inizia in primis su sé stessi, e sul proprio “IO”

Musica a Teatro: Gabriele Favia, compositore e cantante
Gabriele Favia in “Secret Frank” interpreto Frank Sinatra, supportato da una jazz band, dall’attore Gigi Vitale e un corpo di ballo

Cosa ti piace ascoltare? Classica o pop rock? Qualche cantante o cantautore di riferimento?

La mia “anima” musicale è fondamentalmente ROCK. Inutile girarci intorno…adoro molti generi: Pop, Swing, Jazz, Musical, Classica, R’n’B,… ma io vivo essenzialmente il rock.

Sono cresciuto con i riferimenti dei Deep Purple (Ian Gillan) e dei Van Halen. Per passare poi al pop rock degli U2 (Bono Vox) e dei Police.

Adoro i Toto e apprezzo molto i Simple Minds. Ma non posso non apprezzare la vocalità Swing di F. Sinatra (the voice) e di Tony Bennett.

Cosa stai facendo ora e cosa pensi fare nel prossimo futuro

Dopo due anni duri per tutto il settore artistico (causa pandemia) sto riprendendo ad esibirmi con alcuni progetti artistici (4UB – tributo U2, Disco Stu – revival 70/80, All Can Be Jazz – trio jazz…).

In questi due anni (in cui gli spettacoli erano banditi) ho avuto modo di poter collaborare a distanza con altri musicisti così da alimentare la mia passione per la composizione, scrivendo nuovi brani (genere rock-melodico).

Uno di questi (Dammi una seconda chance) è stato recentemente selezionato per le finali regionali di Sanremo Rock.

To be continued…

Come possiamo seguire la tua attività?

Via social, naturalmente! questi sono alcuni link di progetti che mi vedono coinvolto:

https://www.facebook.com/AllCanBeJazz/

https://www.facebook.com/Lelevox/

https://www.facebook.com/4ub.it

Grazie Gabriele. A presto in scena

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Sergio Scorzillo
Sergio Scorzillo
Autore, attore, regista, formatore. Teatro e Musica sono state da sempre le sue grandi passioni e non solo. Il palcoscenico è il luogo in cui riesco a vincere le mie fragilità, a comunicare e a sentirmi utile e vivo
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