La musica ci insegna ad ascoltare. Io sono in perenne ascolto
Oggi incontriamo Maria Laura Platania, che è nata a Roma ma vive nelle Marche. È stata docente di lettere, è giornalista pubblicista, scrittrice, direttore artistico e regista, ha fondato la “Piccola Casa delle Arti, dove le storie cominciano” sede pollentina dell’Accademia Platafisica, scuola di Teatro e Musical.
Ha al suo attivo numerose collaborazioni in radio e si occupa anche di cinema. Scrive romanzi e libretti per musicals. Attrice di prosa, la sua passionaccia è il Musical, tanto che fino a poco tempo fa non si perdeva una prima a Londra.
Accademia si avvale della collaborazione di importanti realtà e personalità del mondo del teatro e del musical da Giò di Tonno a Graziano Galatone, solo per citare, oltre a professionalità residenziali quali il Maestro di recitazione Francesco Facciolli, il vocal coach Massimiliano Luciani, la docente di movimenti coreografici Maestra Elisa Teodori. Direttore artistico e Maestro Coreografo Marcello Sindici
Maria Laura, che musica ascolti abitualmente nel privato?
“Se la musica è troppo alta tu sei troppo vecchio” è una battuta del maligno del Rock Ozzy Osbourne, che nasconde una verità grande.
Più gli anni passano più mi catturano parole di senso, lo sposalizio perfetto tra testo e melodia.
Ho sempre amato il grande cantautorato italiano, da Dalla a De Andrè, da De Gregori a Conte, per citare. Ero adolescente negli anni della rivoluzione musicale che arrivava da Berkley, i Dylan, le Baez… grandi contenuti. Ascolto ancora con passione Simon & Garfunkel e mi commuovo nel ripercorrere il mio “Giulio Cesare” con i sandali di Antonello Venditti…
Non sono ancorata al passato, ma ho difficoltà a trovare consonanza col presente.
In Big Saloon, albo di esordio di 15 anni fa, di Beatrice Antolini, polistrumentista, cantautrice e produttrice discografica, c’è una dedica a me che mi lusinga e mi inquadra. Beatrice lo scorso anno era la Direttrice d’Orchestra di Achille Lauro. Ottima direzione, ma l’artista citato non mi corrisponde. Ecco, mi piace Francesco Gabbani.
Ovviamente il musical è passione. Fino allo scorso anno non ho mancato una novità a Londra.
E il tuo rapporto con la musica sul lavoro?
Il mio è un profilo multitasking. Ho esordito come attrice nel Vivaio di Elsa De Giorgi, sono giornalista e mi sono occupata per anni di critica d’opera, ho insegnato per altrettanto innumerevoli anni, scrivo romanzi. Ogni aspetto è poesia, ogni aspetto è musica.
Aveva ragione il grande Ezio Bosso: la musica ci insegna ad ascoltare. Io sono in perenne ascolto
Mi parli della Scuola? Da dove è venuta l’idea?
Come professoressa ho sempre individuato nel teatro e nella musica quell’educazione alla bellezza che apre le porte del mondo e del cuore. Ho fatto Compagnia, creato spettacoli che sono rimasti incisi nel cuore dei ragazzi. Ho capito quanto fosse importante non disperdere quel patrimonio, senza banalizzarlo. Sono innamorata della letteratura e ho sempre puntato sul senso delle cose che è poi il senso del teatro, il suo grande messaggio
Ho poi una sorella, Brunella Platania, professionista nel mondo del Musical e abbiamo deciso insieme di creare qualcosa di innovativo e così è nata ACCADEMIA PLATAFISICA, gioco quasi enigmistico tra la Patafisica di Jarry e il nostro cognome: una scuola di Teatro e Musical territoriale e diffusa. Abbiamo immaginato Accademia come un fulcro intorno al quale ruotassero artisti di livello nazionale, capaci di nutrire i giovani e meno giovani talenti, abbiamo pensato a quanto sarebbe stato bello potere avere a disposizione in un unico luogo tante personalità che avessero plasmato e generosamente messo a disposizione il loro valore.
Tanto generosi da dividere il palco con gli allievi.
La realizzazione di un sogno…
Un sogno? Si, senza dubbio. Tra Fame e Glee: un sogno fatto di solida realtà. E ci siamo riuscite, oggi abbiamo tre sedi: Macerata, Roma, Monterotondo.
Certo questa situazione attuale, della pandemia intendo, ci ha spiazzato, come tutti, ma non spezzato. Abbiamo cercato di mantenere viva la passione con lezioni online e abbiamo prodotto due video, l’ultimo in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
Quali sono i nuovi progetti?
“FUTURA” sarà il nostro nuovo spettacolo. Serve speranza per ripartire, certo anche aiuto dallo Stato, valorizzazione di ogni realtà che si spende per la bellezza.
Ci sarà una scuola di scrittura drammaturgica, la passione per la letteratura non mi abbandona.
La rubrica settimanale on line “Hook the Book” (in cui parliamo di libri e facciamo interviste) ogni giovedì, proposta a quattro mani con Brunella è la prova.
Abbiamo un bel vivaio, aspettiamo nuovi allievi di ogni età: la scuola è per appassionati oltre che per futuri professionisti.
Ci sono poi Dieci Piccoli Indiani che scalpitano da un anno dentro il cassetto, ricacciati in fretta a ruoli assegnati e prove iniziate. Penso proprio che torneranno a rivedere le stelle.
Presto….