Stefano Farinetti in arte Neno: “Meglio star da soli”
A cura di Paola Ferro
Un bell’incontro a “distanza” con Neno, Stefano Farinetti di Amici 19
In questi giorni di separazione, incontrarsi anche solo telefonicamente, diventa importante e per nulla scontato. Avrei voluto incontrare Neno, fare due passi e tante parole. Passi non abbiamo potuto farne, ma le parole sono state tante: un bell’incontro e la promessa di prendere un caffè non appena sarà possibile per darci quell’abbraccio che è solo rimandato. Stefano Farinetti, in arte Neno, è un giovane cantautore torinese con una passione per la musica che coltiva dall’età di cinque anni; un percorso che lo porta ad Amici di Maria De Filippi nel Novembre del 2019 dove incanta tutti con un timbro vocale e una capacità interpretativa inconfondibili. Il 17 Marzo è uscito il suo singolo “Meglio star da soli”, una ballad coinvolgente dalle sonorità moderne con la quale Neno affronta una tematica delicata come quella del tradimento, con la schiettezza dei suoi vent’anni.
Ti abbiamo conosciuto ad Amici 19 come Stefano, Neno era già il tuo nome d’arte o è venuto solo dopo il talent di Maria De Filippi?
Neno è il mio nome d’arte anche da prima di Amici, dove ho voluto partecipare semplicemente con il mio nome di battesimo. Come Neno avevo già pubblicato un singolo nell’estate scorsa e rappresenta il rovescio della stessa medaglia. Neno è il mio front man, il mio migliore amico.
Amici cosa ha rappresentato per te?
Sono entrato ad Amici per inseguire il mio sogno, per cercare di dare una chance alla passione che ho per la musica. Un’esperienza che mi ha messo alla prova, permettendomi, però, di crescere sia dal punto di vista artistico che umano. Ad Amici si è sotto i riflettori di continuo, chiamati a dare il meglio e a essere giudicati. Questo fa crescere artisticamente e anche dal punto di vista umano essendo costretti a fare i conti con sè stessi. Può sembrare strano perché si è sempre insieme, eppure paradossalmente si è profondamente soli e non si può evitare di guardarsi dentro. Questa esperienza mi ha dato tanto, un bel bagaglio di cui ho fatto tesoro. Sono tornato a casa, consapevole di quanto lavoro mi aspetti per realizzare il mio sogno, ma sicuramente più forte grazie anche alle conferme importanti che ho ricevuto.
Come è nata “Meglio star da soli”?
È nata d’istinto in un giorno in cui, uscendo di casa, mi sono accorto di avere dimenticato le chiavi; sono tornato in camera e a quel punto ho preso la chitarra in mano: avevo in testa un’idea, una melodia che ho dovuto comporre. È una canzone che racconta come alla mia età sia lecito sbagliare in amore, di come sia importante sperimentare, imparando a stare da soli. Talvolta le relazioni diventano troppo pesanti, troppo grandi per chi come me ha solo vent’anni. Forse sarebbe “Meglio star da soli”, relazionandosi con tanti, invece di chiudersi in una relazione esclusiva quando ancora non abbiamo la capacità vera di gestirla.
Non credi che sia la paura di stare soli a condizionare le nostre relazioni?
Spesso ci si rifugia in una relazione, nel tentativo di colmare dei vuoti, evitando di guardarci dentro di fare i conti con noi stessi. La solitudine fa paura, ma si può essere ancora più soli, quando si è con la persona sbagliata. In questo momento sto assaporando la libertà di essere single, concedendomi il privilegio di saper attendere.
Quali sono i tuoi progetti? Potrebbe esserci un altro talent all’orizzonte?
In questo momento voglio lavorare sulla mia musica, muovendomi con le mie gambe concedendomi il tempo necessario per crescere artisticamente senza forzare tempi e modi. Non intendo criticare chi fa scelte diverse; per quanto mi riguarda, sono contento di aver fatto Amici, ma oggi voglio fare altro. Stiamo creando un bel gruppo di lavoro col mio produttore e non vedo l’ora di poter suonare dal vivo, di cantare le mie canzoni.
Come stai vivendo questo momento d’isolamento?
Personalmente ho rivalutato tutti quei gesti che erano diventati una routine: la birretta con gli amici, la libertà di uscire e andare ovunque volessi. Solo adesso capisco quanto fossero preziosi e, sono sincero, mi mancano. Vivo responsabilmente questo momento così difficile facendo un po’ di fatica, anche se mi reputo fortunato perché ho la chitarra e la musica a tenermi compagnia. Ho, inoltre, ripreso in mano libri che mi ero ripromesso di leggere tante volte, senza trovarne il tempo. e mi sforzo di diventare un po’ “più social”… cosa che mi riesce difficile. Stai ridendo? Lo so, in effetti, può sembrare strano ma è così: dopo Amici ho dovuto mio malgrado abituarmi e ancora oggi devo lavorarci un po’ su…
Grazie Neno della bellissima chiacchierata, ci vediamo appena possibile… un caffè è una promessa!