L’artista, le sue emozioni, il suo modo di essere, la sua quotidianità e le sue passioni.
Marco De Crescenzo è il direttore di Newsic. Un giornalista che prima di tutto ha una grandissima passione per la musica. Il suo cuore musicale è per metà Black: gli piace la black music con tutte le sue contaminazioni soul, urban, dance, hip hop. L’altra metà è all’opposto: è dark e new wave. Combina la passione per gli Earth Wind And Fire con quella dei Joy Division. Dipende da come si sveglia la mattina e dal suo umore. Oltre alla musica è un grande appassionato di arte. Dirige da otto anni il trimestrale Hestetika che definisce una bella sfida!
Perché Newsic?
Newsic è un progetto editoriale che nasce 20 anni fa, nel maggio del 1998. Il suo nome è una fusione di News e Music, proprio l’essenza del portale. News e musica che cerchiamo di raccontare sette giorni su sette. Quando nel 1998 siamo nati, internet era ai suoi albori e la musica sul web era ancora un campo poco esplorato. Oggi lo scenario è completamente cambiato ma la nostra essenza no: quella di informare e raccontare la musica, tutta la musica!
Che tipi di musica esplora?
Non abbiamo un genere in particolare: siamo mainstream. Possiamo parlare del disco pop italiano così come dei nuovi fenomeni che arrivano da oltreoceano, come di mostri sacri o di emergenti talentuosi al loro primo disco. L’importante è che sia buona musica!
Qual è il taglio che viene dato nelle interviste?
Noi raccontiamo l’artista, le sue emozioni, il suo modo di essere, la sua quotidianità, le sue passioni. Non vogliamo avere un taglio bibliografico: per questo c’è già Wikipedia.
Newsic, per cosa si caratterizza nel panorama delle testate musicali?
Penso che siamo un prodotto editoriale in grado di raccontare tutta la musica. Non abbiamo preconcetti stilistici e ci piace cercare sempre nell’underground i nuovi filoni musicali e i nuovi talenti.
Chi è il “lettore tipo” di Newsic?
Il lettore tipo di Newsic è l’appassionato di musica di qualsiasi età.
Quali sono i traguardi che hanno portato Newsic al successo?
Il successo è sempre relativo. Noi speriamo di dare un servizio ai nostri lettori e soprattutto speriamo di essere una risorsa qualificata nelle scelte musicali. Ci piacerebbe essere un po’ come i vecchi negozi di dischi, dove il negoziante era l’esperto e consigliava i dischi in base ai gusti e alle mode.
Quali i progetti futuri di sviluppo?
Sempre maggiore interattività con i lettori, maggiori contenuti video e una presenza sempre più costante sui social.
Che rapporto hai con i direttori delle testate musicali concorrenti?
Per me non esiste competizione. Ognuno di noi fa del suo meglio seguendo una propria idea editoriale. Sin dall’inizio della nostra storia abbiamo sempre collaborato sia con altri portali sia con riviste cartacee e network radiofonici. Un mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di realizzare una sorta di network tra portali di piccola e media dimensione per realizzare sinergie operative soprattutto nella gestione della raccolta pubblicitaria e nell’organizzazione di eventi e iniziative speciali.
Quali ritieni siano, ad oggi, le testate musicali di maggiore riferimento?
Sarei di parte nella risposta. Io sono anche direttore di Rumore, una rivista storica nel mondo della musica. Oltre Rumore leggo e seguo i magazine e siti internet inglesi e americani.
Che caratteristiche hanno i redattori di Newsic?
Ai miei redattori dico sempre che cerco le idee. Mi piace valorizzare sempre la creatività. Interviste e recensioni. Se c’è un artista sul quale scommettere io sono il primo che rischia.
Come scegliete le notizie e gli argomenti da sviluppare?
Seguiamo sempre l’attualità. Le nuove uscite sono il nostro punto di riferimento, anche se spesso pubblichiamo retrospettive e focus su artisti e uscite del passato.
Abbiamo proprio una sezione che si chiama “Disco-Story” dove ogni settimana peschiamo negli infiniti archivi di Newsic e riproponiamo le recensioni di dischi pubblicate in questi vent’anni: le rivediamo e le riascoltiamo ai giorni nostri.