La musica fa parte sia del mio background artistico che della mia vita
Regista televisivo con una spiccata passione per la batteria, Francesco Prosatore racconta la sua professione e il suo rapporto con la musica in questa intervista. Personalità ecclettica, intraprendente, inizia la sua professione negli ambienti romani nel 2000 collaborando con Rai Utile, uno dei primi canali del digitale terrestre in Italia.
Da allora si specializza in regia di studio (Pugni In Tasca, Mtv), e dirige alcuni commercials, virali, live musicali (Nat Geo Music). Ha collaborato con Rai Uno come regista e supervisore dei servizi per “L’Arena” (condotto da Massimo Giletti) e per “La Vita in Diretta”.
Come e quando è iniziato il tuo rapporto con la musica?
Il mio rapporto con la musica è iniziato durante gli anni in cui frequentavo il liceo. Suonavo, e ancora suono, la batteria in una band chiamata “Nasa” con cui ho inciso album e fatto svariate tournèe. La musica quindi fa parte sia del mio background artistico che della mia vita. La mattina quando mi sveglio la prima cosa che faccio è accendere la musica.
Sei tu ad aver scelto la musica o la musica ha scelto te?
Ricordo perfettamente che quando andavo a casa di mio zio, durante la mia infanzia, lui spesso improvvisava dei concertini con la sua batteria. Ogni volta che assistevo ai suoi attacchi d’arte improvvisati rimanevo affascinato.
Durante l’adolescenza ho iniziato a prendere lezioni di batteria. Dopo un paio di lezioni mi hanno segnalato ad una band e preso dal panico iniziai ad allenarmi a suonare sulle pentole e attrezzi vari perché ancora non avevo uno strumento mio. Credo di poter dire che lei mi ha scelto e io l’ho seguita.
Ci spieghi il tuo rapporto con la musica da un punto di vista professionale?
Professionalmente io prima di scegliere le immagini scelgo la musica. Credo che la cosa migliore da fare sia il montaggio su musica. Quando lo spartito è quello giusto è possibile anche inquadrare il nulla ed emozionare. La colonna sonora è importantissima.
Ci racconti in poche parole la tua professione?
Nel caso di una trasmissione televisiva la prima cosa da fare è creare uno studio confacente alle necessità in collaborazione con lo scenografo. Naturalmente è importante decidere dove posizionare le telecamere, quale taglio dare alle luci etc. etc..
Il regista è non solo la figura che coordina tutte le azioni, ma rende anche possibile la messa in onda delle trasmissioni decidendone il ritmo. Il risultato finale si basa molto anche sul rapporto che il director instaura con gli operatori, se c’è una certa fiducia o un rapporto consolidato naturalmente si otterrà un prodotto migliore.
Note di Regia: Francesco Prosatore
Il continuo confronto tra i vari professionisti, durante la diretta o il montaggio, crea un gioco di inquadrature che ottimizzano tutto il lavoro. Un regista televisivo partecipa alla diretta in due fasi: la prima fase, quella della preparazione, e la seconda cioè quella della messa in onda in cui sono fondamentali le indicazioni del director.
Per quanto riguarda invece le trasmissioni registrate il mio ruolo diventa importante nel backstage, durante le riprese e nel post produzione, cioè nella fase del montaggio.
Tra tutti i programmi che hai confezione quale ricordi con maggiore soddisfazione?
Sicuramente la mia mente va ad un programma che creai anni fa per il canale MTV dal titolo “Pugni in tasca” che ho sempre sentito come una mia creatura. Se penso invece alla mia esperienza in Rai le trasmissioni che mi appassionano sono i product placement che ho girato nell’ultimo anno.
Sono stati utilizzati sia durante il Festival di San Remo, che al Festival di Venezia, quindi lavorare per Rai pubblicità mi ha permesso di essere più creativo e utilizzare nuove tecnologie. Il mio sogno nel cassetto invece è assumere la regia del Festival di Sanremo!
Articolo a cura di Veronica Ruggero