Musica a Teatro: Paolo Barillari, in scena ora con “Casanova Opera Pop”, scritto da Red Canzian e diretto da Emanuele Gamba nel ruolo di Frate Marino Balbi
Diplomato al liceo classico, è attore e cantante, ma non solo.
Ha studiato canto Lirico e canto Pop, ha seguito diversi corsi di teatro e numerosi stages sul metodo Strasberg.
Suona chitarra e tastiere. È anche compositore melodista e autore teatrale. Ma ha al suo attivo anche televisione, radio e tanto insegnamento. Moltissime le sue partecipazioni a Musicals, anche come co-autore, tra gli ultimi:
“La regina di Ghiaccio Turandot Il Musical”, diretto da Maurizio Colombi; “We Will Rock You “, diretto da Tim Luscombe e Michaela Berlini; “Aladin il Musical Geniale”, diretto da Maurizio Colombi; “Pinocchio Reloaded”, diretto da Maurizio Colombi. In scena ora con “Casanova Opera Pop”, scritto da Red Canzian e diretto da Emanuele Gamba nel ruolo di Frate Marino Balbi.
Ciao Paolo, partiamo da questa frase: “L’amicizia è un volo a tempo pieno, una perla nel sole. Che fa spavento alla paura e che non muore mai! C’è sempre acqua per le sue radici”…Tratta dal musical in cui stai lavorando. Che mi dici a proposito?
Ti rispondo con una frase di Aristotele: Prima di considerare vero un amico devi consumarci insieme un sacco di sale. Se pensi a quanto tempo ci vuole…devi pensarci per molto tempo e consumarci insieme molte esperienze! Nel nostro mondo, quello dello spettacolo, dove purtroppo anche nelle Accademie si insegna sempre più “sgomitologia” applicata…a farti “vedere” alla faccia di tutto e tutti, l’amicizia è un bene sempre più raro.
Quando invece poi ti capita, come sta capitando a me, di trovarti in un cast straordinario fatto di belle persone oltre che grandi artisti, allora ti ritrovi a riscoprire determinati valori. Qui la bravura di Red Canzian è stata non solo quella di scrivere bellissime musiche, ma di fare un gran lavoro dal punto di vista umano. Mi trovo molto bene, nessuno di loro ha studiato (o applica) “sgomitologia” e quindi davvero siamo insieme!
Insieme a portare avanti un progetto che piace a tutti allo stesso modo. Questa frase che hai citato fa parte di una canzone che canta il mio personaggio, un duetto, fra Casanova e il frate che interpreto.
Com’è andata? Come ti sei ritrovato nel cast?
Lavoro nel campo del musical da più di vent’anni, quindi direi che mi si conosce nell’ambiente. Anche se non si diventa famosi in questo campo, è molto difficile, soprattutto in Italia. Stavo facendo uno spettacolo su musiche dei Queen, che si è interrotto con la pandemia. Mentre aspettavo la ripresa, un discografico mio amico mi ha parlato di questo progetto e mi ha consigliato l’audizione. Ed eccomi qua.
Torniamo indietro, agli inizi. Sei stato incoraggiato o no?
All’inizio i miei mi incoraggiavano. Da bambino ricordo che facevo cose tipo…mi mettevo uno scialle in testa, prendevo un tubo di cartone che diventava un microfono e giravo per casa cantando e dicendo che ero la Vanoni…Finché si tratta di un gioco i genitori sono tutti contenti, ti fanno foto, filmini e se ne vantano.
Quando poi diventi grande subentra, come spesso, il classico discorso del genitore protezionista. Vita d’inferno…chi te lo fa fare…farai la fame…eccetera. Fanno tanta fatica a considerarlo un lavoro vero. Adesso l’hanno abbastanza digerita, anche se non del tutto. Anche se entrambi i miei han sempre fatto musica e teatro, ma da amatori. Sono andato a vivere da solo prestissimo, e riuscivo comunque già a campare facendo serate di musica.
Hai fatto il classico e hai studiato Strasberg e Stanislavskij, ma poi hai fatto soprattutto musicals…
Ho sempre prediletto testi in cui comunque si recita molto. Mi piacciono i ruoli molto caratterizzati perché ci posso lavorare tanto. Non mi piace il musical esclusivamente cantato, che ti toglie la possibilità di dimostrare che sai anche recitare. Sono contrario alla teoria secondo la quale il musical sia un genere inferiore alla prosa. Sono cose profondamente diverse, con formule di recitazione diverse.
A mio gusto non amo quelli in cui si è troppo sopra le righe. Mi è capitato di farne, ma ho sempre cercato di spostarli verso un minimo di verità interpretativa, e questa cosa mi viene mediamente riconosciuta. Quindi gli studi miei che citavi mi sono serviti per questo, anche nel mio lavoro di autore.
Quindi mai una Tragedia greca, o un Pirandello o uno Shakespeare?
Beh, ho fatto Oberon nel Sogno di una notte di mezza estate, secoli fa. Comunque mi piacerebbe tornare a fare prosa. Ho partecipato a una pièce per un progetto europeo, veramente difficile, scritta da due docenti universitari. Sugli scritti di Altiero Spinelli, la storia di un soggetto schizofrenico. Era davvero piuttosto complicato, ma una gran bella esperienza. Con cui ho fatto un anno di tour nazionale.
E adesso il Casanova Opera Pop
Certo. Vi aspetto!
Per saperne di più potete cercare la pagina facebook e quella instagram di Paolo e per il musical di Canzian Casanova Opera Pop Casanova Opera Pop | Facebook