Questa settimana vi presentiamo “bacardi“, il suo nuovo singolo dell’artista italo giapponese, che dopo un primo periodo passato vicino al mondo trap ha deciso di abbracciare la galassia Indie
Ciao, per prima cosa presentati agli amici di Musica361…
Innanzitutto un saluto agli amici di Musica361, io faccio musica dal 2018, ma il mio percorso attuale è iniziato a fine 2023, quando ho aperto un nuovo percorso artistico in termini di generi musicali: io provengo dalla Trap e facevo musica in inglese, poi riscoprendo la musica italiana ho deciso di cambiare totalmente rotta e ho capito che quello che mi piace fare è musica Indie-Pop
Da cosa deriva questo nome d’arte molto particolare?
Inizialmente doveva essere Phiore, ma per una questione burocratica che abbiamo avuto con una label, io e il mio produttore abbiamo deciso di fare un rebranding e di cambiare tutto quanto. Il nome deriva dal fatto che ho origini giapponesi, sono nato a Tokio, e quando sono nato, il 24 marzo, in piena primavera, mia mamma mi ha detto che fuori dall’ospedale c’erano i fiori di ciliegio che erano sbocciati.
Recentemente è uscito il tuo nuovo singolo “Bacardi”, vuoi parlarcene?
Considero “Bacardi” come un appoggio, come una pacca sulla spalla a chiunque stia passando un brutto periodo e penso che quando tu sei in quella situazione hai sempre bisogno di una persona che ti possa ascoltare, con cui tu possa sfogare tutte le tue frustrazioni e da questo singolo ho idee più precise sul mio obiettivo che è quello di non fare musica e basta, ma musica che possa aiutare le persone.
Una solitudine che, ad esempio, in “Senza me” è accentuata dal fatto di essere in una grande metropoli come Milano (“Milano è sempre la stessa con la gente che abbaia un po’ depressa”)?
La cosa che ho notato visitando anche altre Metropoli nel mondo è che il filo che connette queste città è che la gente è spesso disconnessa dalla realtà perché troppo concentrata sul lavoro e noto questa sorta di solitudine che le persone soffrono: la gente pensa solo a lavorare e poi torna a casa e non sa più cosa fare.
La solitudine trova uno sfogo nei social? E tu che rapporto hai con Instagram e simili?
Io studio molto gli artisti, i miei colleghi, e cerco di capire il loro punto di vista. Se invece uso i social come motivo di svago mi accorgo da solo che non mi aiuto, non mi sento a posto con me stesso. Preferirei il contatto con la realtà ma essendo una persona molto introversa non ho grandi amicizie. In ogni caso tendo a non rendere la solitudine un elemento solo negativo, perché ci aiuta a migliorarci.
Quali sono i tuoi punti di riferimento?
Gli artisti che mi hanno fatto scoprire l’Indie sono stati Calcutta, Psicologi e in genere tutto il roster di Bomba Dischi e, oltre a questi, ci sono anche artisti d’oltreoceano che ho ascoltato e che mi hanno fatto pensare di poter fare qualcosa di simile come Glaive che fa Hyper Pop e Frank Ocean.
“Bacardi” presenta una novità rispetto agli altri pezzi?
Quando facevo il genere Trap, non avendo nessun background “di strada”, ho capito dopo un po’ che non faceva per me, ho preso un momento di riflessione per capire cosa volevo davvero fare: l’Indie mi ha permesso di sviluppare anche altre tematiche.
Hai seguito Sanremo?
Sì, l’ho seguito e devo dire che mi è piaciuto, l’unica critica che faccio è che ho sentito troppa musica con sfumature elettroniche che per alcuni artisti era un po’ forzata, mentre è stata una buona idea introdurre pezzi leggeri, pop, una corrente che negli ultimi Sanremo non si è vista più di tanto. Facendo i nomi dico che mi sono piaciuti i Bnkr44.
Parteciperai a un talent?
Non vado molto a genio con la logica del format, ma li considero una buonissima vetrina per gli artisti per farsi conoscere.
Parlaci dei progetti futuri…
In questo momento il progetto che ho è quello di rilasciare un brano al mese, farmi conoscere e fare qualche live…
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