Pocsh, giovane cantautore romano presenta l’EP “Punto a capo”, un ep che nasce con l’esigenza di raccontare e descrivere umori, sensazioni e i vari step di vita degli adolescenti
Abbiamo intervistato il giovane cantautore romano Pocsh, con la “c” per distinguerlo dal termine inglese “posh” (di alta classe, signorile) che comunque lo contraddistingue.
L’aggiunta della “c” a Posh, per ricordare il suo cognome (Pocci), ha portato al suo nome d’arte da quando aveva 17 anni.
Classe 2003 ma con le idee chiare, anzitutto sul fatto che la musica è il suo piano A nel quale sta investendo tutto sé stesso “per non avere rimpianti un domani”, come ci ha raccontato. Giovanissimo ma già con un EP all’attivo, “Punto a capo” che vanta la presenza in tutti i brani di un altro giovane cantautore romano, Caffa, anch’egli classe 2003.
L’incontro con Caffa avviene alla finale di un contest a Largo Venue a Roma: Pocsh gli fa sentire una bozza di uno dei brani che sarà contenuto nell’EP e da lì è partita la collaborazione artistica: due caratteri complementari, ma da questa diversità nasce la potenza e la freschezza dell’EP che capitalizza l’equilibrio tra loro trovato.
Questa la tracklist di “Punto a capo”: Maturità, Canzone triste, Settembre (ladro), Diazepam, Punto a capo.
Oltre a Pocsh una menzione speciale anche a Flavio Remedia che ha curato la comunicazione del disco e autore dell’idea di creare un filtro ad hoc per il video di “Maturità” su Tic Tok, facendo sì che lo stesso esplodesse sul social.
Pocsh nell’intervista condivide come è nata “Maturità”, diventata una sorta di “Notte prima degli esami” versione 2023.
Così Pocsh parla del suo EP: «Punto a capo è un ep che nasce con l’esigenza di raccontare e descrivere umori, sensazioni e i vari step di vita degli adolescenti.
Ogni canzone rappresenta un “momento” e segue un ordine cronologico, partendo dall’ansia della “maturità”, finendo ai festeggiamenti di Capodanno nella title track “punto a capo”.
Questo mini-album è fatto per ballare, riflettere, divertirsi e un po’ deprimersi. È un mix di dettagli visti dagli occhi di due ventenni che vogliono esprimere ciò in cui gli altri possono rispecchiarsi».
Video intervista a cura di Vincenzo Salamina