La band annuncia l’ultimo concerto a Bologna il 30 dicembre in diretta in duecento sale.
50 anni di Pooh. Tanti successi, concerti sold-out in giro per il mondo e migliaia di generazioni che hanno conquistato con la loro musica. I Pooh, con una conferenza stampa speciale, hanno salutato la stampa e archiviato così, la loro lunga carriera. Suona strano dire “addio” ad una delle band più longeve d’Italia. I cinque “ragazzacci” (Dodi Battaglia, Red Canzian, Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio) a cui si è aggiunto Riccardo Fogli (che militò in formazione dal 1966 al 1973), dopo oltre 3.000 concerti e cinquant’anni “senza fiato” trascorsi in giro portando la loro musica, hanno deciso di salutare il loro pubblico regalando l’occasione di seguirli e di ripercorrere, attraverso immagini e testimonianze inedite, un viaggio appassionante e ricco di momenti indimenticabili, che resteranno nella storia della musica italiana.
L’appuntamento è per il 30 dicembre dove sarà proiettato in oltre 200 sale in diretta (anche su Rtl 102.5) il loro ultimo concerto da Bologna. La città italiana da cui partì il loro viaggio.
Musica361 era presente alla conferenza ed ha raccolto le dichiarazioni dei Pooh:
Roby Facchinetti: «Ora che abbiamo promesso al mondo, a noi stessi che questa è l’ultima tournée e che il 30 dicembre sarà il nostro ultimo concerto, inizio a intravedere il famoso porto e devo dire che la situazione non è bella, perchè 50 anni non si possono cancellare in un attimo. Non possiamo far finta di niente. Ogni sera che salgo sul palco, si sente il dolore di questa chiusura, che purtroppo, ci deve essere. E cito una frase a me molto familiare: “Ho imparato a dirti amore quando ormai era tempo di andare”. Capisco quanto è importante la nostra storia, ma ormai non si può più tornare indietro, questa è stata la decisione, costi quello che costi».
Dodi Battaglia: «Non è facile essere presente all’ultima nostra conferenza. Nel corso di questo periodo, abbiamo preso due decisioni importanti: la prima è quella di realizzare questo tour e di mettere assieme tante forze straordinarie ed entusiasmanti come le radio, amici, collaboratori ma la seconda decisione, è stata quella di continuare questo lungo viaggio. In cuor nostro speravamo che questo accadesse. Salutare il nostro pubblico con solo due concerti sarebbe stato come strapparci il cuore, perché sappiamo bene che l’Italia, è fatta di Brescia, Bergamo, Messina, Catania, Bologna e i Pooh, non si sono mai tirati indietro nemmeno in questa occasione ed è stato un bene. Questo ci ha dato la possibilità di vedere un traguardo che arrivava man mano».
Red Canzian: «Ancora per molto tempo ci guarderemo indietro per capire quello che davvero ci è successo, l’incredibile strada che abbiamo fatto e la decisione di dire stop. Se ci ripenso, siamo stati 11 anni sempre in hit parade, ed è una cosa fenomenale. Posso affermare che, un pezzetto della storia, lo abbiamo fatto anche noi, ma forse siamo stati gli ultimi a capirlo!».
Stefano D’Orazio: «Avevo già provato la sensazione del grande abbraccio del pubblico dei Pooh quando ho deciso di scendere dal palco, nel 2009, e pensavo fosse davvero per sempre. Poi, loro mi hanno voluto per questo ultimo viaggio e non ho avuto il coraggio di tirarmi indietro. Trovarsi senza i Pooh è stato stimolante! Adesso faremo cose nuove e diverse. Sarà curioso ed emozionante scoprire cosa c’è anche oltre i Pooh».
Riccardo Fogli: «I miei compagni di viaggio non sono solo dei bravi musicisti, ma sono anche delle splendide persone. Ho trascorso l’ultimo anno a imparare testi e note in camere d’albergo perché per andare sul palco con questi non è semplice. Ringrazio i Pooh per avermi regalato questa bellissima esperienza».
Attualmente è in rotazione radiofonica Pierre, il celebre brano della band, riadattato per la prima volta a cinque voci e contenuto nell’album Pooh50 — L’ultima notte insieme, il triplo disco. Presentato da F&P Group e distribuito da Sony Music Italia, stabile ormai da diverse settimane ai vertici della classifica dei dischi più venduti e certificato platino. Pierre, accompagnato anche dal videoclip diretto da Cosimo Alemà, fu lanciato la prima volta nel 1976 ed è uno dei brani più significativi ma anche quello più contestato dei Pooh perchè affronta per la prima volta un tema ancora tabù per quegli anni, quello dell’omosessualità. Questo 2016 si conclude come un anno trionfale per i Pooh, che a distanza di tanti anni, sono ancora qui a regalarci emozioni.
L’ultimo lungo abbraccio dei Pooh attraverserà tutta l’Italia a dicembre. Ecco gli appuntamenti:
- 10 dicembre al Pal’Art Hotel di Acireale (Catania)
- 14 dicembre al Pala Maggiò di Caserta
- 17 dicembre al Pala Alpitour di Torino
- 20 dicembre al Palalottomatica di Roma
- 22 dicembre al Mediolanum Forum di Assago (Milano)
- 27 dicembre al Pala Verde di Treviso
- 30 dicembre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna).
© Articolo di Marco Masciopinto