Queen Lizard: canzoni che parlano di ricordi, fiori notturni ed echi di rotaie lontane

Abbiamo intervistato il cofondatore e chitarrista Marco Perrella che ci ha parlato dell’ultimo album: Heilige Luna

Queen Lizard

Efficienti, parsimoniosi, disordinati e autosufficienti, questi gli aggettivi principali per descrivere i Queen Lizard, ma non solo, la band ha anche le idee ben chiare, infatti evita accuratamente di esibirsi in cover e propone solo i pezzi scritti dai componenti del gruppo come ci hanno detto loro stessi: “Tutto quello che hai sei tu e devi tirarci fuori qualcosa. Non ci preoccupa il fatto se i nostri pezzi piaceranno o meno. Sono i nostri pezzi e basta”. Noi di Musica 361 abbiamo intervistato il cofondatore e chitarrista Marco Perrella che ci ha parlato della loro ultima fatica: Heilige Luna.

La band è stata fondata da Marco e dal bassista Mario Costa nel 2016 insieme ad altri componenti che venivano da esperienze diverse e che si sono trovati per caso a suonare insieme al matrimonio di un amico, per pubblicare poi il primo disco nel 2019 ispirati dai loro beniamini: i Sonic Youth, The Velvet Underground, Tom Waits, The Smiths e Nick Cave. Gli altri elementi della band sono: il batterista Lorenzo Capello che ironicamente ci ha confidato di essere “attirato da tutti i generi musicali, ma ho trovato nella musica improvvisata di origine afroamericana il modo migliore per risparmiare soldi in sedute psicanalitiche” e Claudia Pisani, cantante che ha alle spalle una solida formazione accademica e tre pubblicazioni poetiche, una voce che si esibisce in varie lingue: inglese, francese e spagnolo.

Il loro ultimo lavoro si chiama Heilige Luna e vede la partecipazione anche di Raffaele Rebaudengo alla viola, “disco rumoroso e silente. Dodici brani originali nella notte di un giardino segreto dove le assenze parlano di ricordi, fiori notturni ed echi di rotaie lontane. Heilige Luna è una nuotata di notte nella pioggia d’estate, una casa sull’albero alla deriva nelle stelle, luci intermittenti che sono città lontanissime.” Il riferimento è altissimo, il titolo è una citazione dal grandissimo poeta tedesco Friedrich Hölderlin e dimostra la passione che Costa, che è anche insegnante, ha per la letteratura.

Il gruppo si rifà al genere Shoegaze e in particolare ai My Bloody Valentine che “creano dei muri sonori incredibili pieni di riverberi anche riprodotti al contrario, strati di chitarre molto rumorose con la voce sempre un po’ in secondo piano. È il genere che ci rappresenta di più, siamo liguri, riservati, e il nome shoegaze deriva del fissarsi le scarpe, c’è pochissima interazione con il pubblico, suoniamo concentrati sugli strumenti guardando verso il basso”.

I Queen Lizard sono un progetto nato per gioco, ma che non è affatto uno scherzo: “Noi sosteniamo che un musicista interessante debba venire non solo da tanto esercizio, ma anche da tanti ascolti di ogni genere musicale”, ci ha detto Marco e con questa determinazione nei prossimi mesi saranno molto impegnati a fare conoscere in giro il loro ultimo lavoro.

 

 

Queen Lizard 1

 

LEGGI ANCHE > Acronimo Costanzo: “L’educazione salverà il mondo”

Condividi su:
Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
Top