#Notedicarta – “L’arte di essere Raffaella Carrà” di Paolo Armelli
Non una semplice agiografia, ma un vero e proprio atto di amore. Nelle 240 pagine di questo libro edito da Blackie, Paolo Armelli, al suo debutto come scrittore, riesce a narrare il perché tutti abbiano amato Raffaella Carrà.
Nata Raffaella Roberta Pelloni, bolognese classe 1943, la “Raffaella nazionale” è stata un’attrice, una showgirl, una conduttrice televisiva e una cantante nota a livello internazionale.
Le sue canzoni sono state tradotte in lingua spagnola e distribuite nei paesi latinoamericani.
Allieva di Jia Ruskaia, fondatrice della “Accademia Nazionale di Danza di Roma”, diplomata al “Centro Sperimentale di Cinematografia” di Roma, il suo debutto cinematografico è del 1960 ne “La lunga notte del ’43” di Florestano Vancini.
Ma il suo volto, e l’inizio della sua consacrazione, avviene nel 1970 con lo spettacolo “Io Agata e tu”, al fianco di Nino Taranto e Nino Ferrer all’interno del quale dimostrò chi fosse e, soprattutto, di quale classe fosse dotata.
Una lunga vita che corrisponde non solo a una lunga carriera ma, anche, a uno stile di vita. Ed è questo lo spunto che caratterizza il lavoro di Armelli.
Dieci capitoli, in realtà i dieci principi di Raffaella Carrà, accompagnati da interventi di Michele Masneri, Rossella Migliaccio, Laila Al Habash, Giovanni Benincasa, Daniela Collu, Vladimir Luxuria, Vanessa Incontrada, Raquel Peláez, Marinetta Saglio Zaccaria, Thierno «Billo» Thiam e Alessandro Zan.
Il sapiente lavoro di Armelli ci permette di scoprire la vita della Carrà anche attraverso i ricordi di chi ha lavorato con lei e di chi l’ha amata. Un libro che riesce a cogliere la sua indipendenza, la sua leggerezza e a trasmettercele.
La grandezza di Raffaella Carrà andava ben oltre il suo enorme talento perché l’opera d’arte non era quanto “metteva in scena” ma la sua stessa figura, quanto riuscì a trasmettere con il suo modo di vivere mondo, dando valore, con o senza paillettes, a se stessa anche quando gli altri non lo facevano.
A completare il volume, l’autore ha inserito la “Carragrafia ragionata”, un preciso e puntale compendio della carriera, dal cinema al teatro, dai libri ai dischi.
Versatile, poliedrica, indipendente, un’instancabile e tenace professionista, questo era Raffaella Carrà, una donna che sapeva vedere il bello e il buono dell’esistenza e riusciva a farlo apprezzare tramite l’arte dello spettacolo, la musica e, soprattutto, la sua persona.
E così risulta estremamente facile trarre degli insegnamenti leggendo questo “L’arte di essere Raffaella Carrà” e questo rappresenta, indubbiamente, uno dei punti di forza del libro.
Dedicato a chi, pochi, la ricorda soprattutto per “il numero dei fagioli” ma, e soprattutto, a quanti sono cresciuti insieme a lei, canticchiando le sue canzoni, al di là del genere musicale, e che hanno deciso che è fondamentale vivere pensandosi protagonista per potersi dire “a far l’amore comincia tu”.