Riki è la rivelazione di Amici: il suo ep, “Perdo le parole” a pochi giorni dalla pubblicazione si è piazzato al primo posto della classifica dei dischi più venduti in Italia
Designer (ha studiato allo IED di Milano), autore, interprete: quante cose è Riki? Riccardo Marcuzzo è anche e soprattutto in queste settimane la rivelazione di Amici. Il suo ep, “Perdo le parole”, a pochi giorni dalla pubblicazione si è piazzato al primo posto della classifica dei dischi più venduti in Italia. Tre singoli del disco, “Sei mia”, “Diverso” e “Perdo le parole” (presentati durante il talent) hanno raggiunto la vetta della classifica dei brani più scaricati da iTunes. “Polaroid” ha raggiunto il terzo posto della stessa classifica. I numeri parlano di un successo reale.
Come lo stai vivendo, a caldo?
Preferisco parlare di riscontro piuttosto che di successo, che è enorme e non me lo aspettavo. Vi assicuro che non è retorica, questa. Sono colmo di gioia, ma la verità è che ancora non me ne rendo bene conto. Ad Amici siamo dentro in una bolla, senza cellulare e contatti con l’esterno, siamo concentrati su quella realtà. Adesso? È un sogno.
Cosa rappresenta per te questo ep, “Perdo le parole”?
Possiamo definirlo il best of delle canzoni che ho scritto finora. È come un insieme di foto, della mia vita e di quelle di tutte le persone. Dentro ci sono canzoni fatte per divertirsi ma anche ballate e atmosfere più rarefatte.
Quale pensi sia il suo pregio?
Posso dire qual è la sua caratteristica, cioè quella di arrivare alle persone in modo diretto e fresco.
C’è un brano a cui sei più legato?
No, proprio perché sono canzoni che mi porto dietro da tutta la vita ognuna ha un suo motivo. Le ho scelte con cura, tra la trentina che ho a disposizione, in funzione del secondo disco.
Quindi hai già del materiale pronto…
Da rivedere, da sistemare, alcuni sono solamente abbozzi. Ma sì, ho le idee chiare.
Chi sono i tuoi riferimenti musicali?
Tiziano Ferro è il mio preferito, fin da piccolo. Poi direi Cesare Cremonini, Jovanotti, i grandi cantautori di oggi e quelli che sono la storia della nostra musica, come Battisti e De Gregori che i miei mi facevano ascoltare da bambino.
Non hai fatto nessun nome internazionale.
Posso dire Max Martin. Mi è piaciuto molto il lavoro fatto da Diplo e Skrillex con Justin Bieber.
Tornando a te Riki, adesso?
Adesso voglio realizzare progetti che mettano in luce aspetti diversi di me, e godermi l’affetto delle persone. E poi, credo che quando realizzerò davvero quello che mi sta accadendo forse mi verrà un po’ di strizza (però ride, nda).