L’incontro speciale con Emma Marrone, il nuovo album che segna il suo ritorno sulle scene musicali e il coraggio di non nascondersi più, dichiarando di amare un uomo e di essere felice.
Era il 2005 quando Antonino Spadaccino vinse la prima edizione di Amici di Maria De Filippi. Da quel momento il cantante pugliese non ha mai smesso di lottare, continuando a rimettersi in gioco con orgoglio e umiltà.
Adesso, a distanza di molti anni, Antonino presenta il suo nuovo progetto discografico dal titolo Nottetempo (Universal Music Italia), un nuovo inizio per il cantante pugliese. Il disco, prodotto da Luca Mattioni, è stato anticipato dal brano Ali Nere, una canzone intima e ricca di emozioni, dal sound internazionale, interamente scritta da Antonino.
Perchè questo lungo silenzio dopo la tua ultima produzione risalente al 2012?
Sono stati tre anni di lavoro e ricerca per tornare con un progetto che mi rispecchiasse davvero. Nottetempo meritava tutto il tempo necessario.
Questo disco segna un nuovo inizio per te?
Sicuramente. Tre anni fa ho conosciuto Luca Mattioni, il produttore del disco. Da quel momento ci siamo confrontati, abbiamo iniziato a lavorare sulle prime tracce, sperimentando con l’elettro-pop e l’edm. Ci siamo mossi fra il calore dell’analogico e la freschezza e attualità del digitale. Luca Mattioni ha cucito su di me un vestito unico perché dalla mia parte ho una vocalità riconoscibile, e per un interprete è fondamentale, ma non deve diventare l’unica peculiarità. Era arrivato anche il momento, dopo le esperienze di dieci anni di musica, di mettermi a scrivere e propormi come cantautore. Avevo un sacco di cose da dire. Per questo motivo Nottetempo è il mio album più veritiero, trasparente e coerente con l’uomo che sono oggi.
Cosa volevi raccontare in questo nuovo disco?
Avevo voglia di raccontarmi e di raccontare la sincerità. In Nottetempo infatti c’è coerenza, amore e il bene verso le persone alle quali tieni, l’amicizia e la libertà.
Ali Nere fa da apripista al disco. È uno schiaffo al passato?
Esatto. Ali nere segna la mia rinascita sotto tutti i punti di vista. Nel videoclip è snocciolato davvero bene il significato. Ci sono più versioni di Antonino e a poco a poco ce n’è uno predominante, che è l’Antonino di oggi, che si guarda allo specchio.
Chi è adesso Antonino?
Un giovane uomo di 33 anni che guarda al futuro musicale con più maturità e coerenza ma senza dimenticare le proprie origini.
Emma è una delle tante amiche e colleghe che hanno creduto in te. Come vi siete conosciuti?
Ho conosciuto Emma prima come persona e poi come artista. Siamo vicini di casa, a Roma. Ho trovato in lei una donna che lavora a ritmi pazzeschi, una grandissima professionista. Vedere da vicino chi lavora in questa maniera può essere solo d’esempio, è gratificante. Mi sono sentito una spugna, ho imparato molto da lei. Il suo ruolo è stato questo, mi ha fatto da esempio e ha contribuito con le sue esperienze a chiudere un progetto nato, come ho già detto, in molti mesi di lavoro.
Il Festival di Sanremo potrebbe essere un’ipotesi per il futuro?
Sanremo è Sanremo, sempre… Penso sia il sogno di ogni cantante del nostro bel Paese avere l’opportunità di esibirsi sul palco dell’Ariston.
Articolo di Marco Masciopinto.