Rosa Chiodo: «Castrocaro, un cocktail di emozioni e un grande esame»

La cantante casertana si è messa in luce durante la 59ª edizione del Festival di Castrocaro con Quanto costa la felicità, brano scritto da Ario De Pompeis, vincitore del “Premio Radiofonico”.

Rosa Chiodo, la cantante casertana di "Quanto costa la felicità"
Rosa Chiodo.

Quando si nomina il Festival di Castrocaro, la mente corre subito a tutta quella schiera di artisti passati da questa importante manifestazione che, un tempo, apriva di diritto le porte a un altro evento doc, il Festival di Sanremo. Carmen Villani, Iva Zanicchi, Gigliola Cinquetti, Caterina Caselli, Annarita Spinaci, Giuni Russo, Fiorella Mannoia, Paolo Mengoli, Alice, Franco Simone, Emanuele Cortesi, Michele Pecora, Luca Barbarossa, Zucchero, Fiordaliso, Stefano Sani, Eros Ramazzotti, Donatella Milani, Aida Satta Flores, Rosario Di Bella, Antonella Bucci, Bracco Di Graci, Roberta Faccani, Laura Pausini, Lighea, Silvia Salemi, sono solo alcuni dei nomi che si sono fatti notare in questa kermesse che ha vissuto il suo periodo d’oro negli anni Sessanta/Settanta/Ottanta, grazie a uomini di spettacolo capaci come Gianni Ravera.

Con l’avvento dei talent televisivi, i giochi sono cambiati – bisogna dire in peggio – e ad avere accesso al Festival di Sanremo, addirittura nella Sezione Big (una volta era tutto giustamente e ponderatamente “step by step”), sono le starlet catodiche che forti del loro successo mediatico dopato, in alcuni casi fittizio, e della pacca sulla spalla da parte di qualche santo o santa (non c’è molta scelta), si ritrovano vincitori della manifestazione canora italiana più famosa e longeva al mondo, ormai ridotta a becero programma tv.

Fatta questa parentesi, il Festival di Castrocaro continua a esserci tra alti e bassi, tra cambi di direzione organizzativa/artistica e tutti i problemi annessi e connessi. La 59ª edizione, l’ultima per l’appunto, in mezzo a una schiera di adolescenti in cerca di un posto al sole, ha messo in luce Rosa Chiodo, brava artista casertana – di Casaluce precisamente – con una lunga gavetta alle spalle (Premio Mia Martini, Festival di Napoli e tanta musica dal vivo in giro), che ha presentato un brano composto da Ario De Pompeis intitolato Quanto costa la felicità, vincitore del “Premio Radiofonico”.

«Castrocaro è stato un cocktail di emozioni e un grande esame», dichiara Rosa, ricordando il cuore a mille nei giorni precedenti alla finale, l’arrivo nella Terra del Sole, il primo impatto visivo con il palco, le prove generali con l’orchestra diretta dal M° Stefano Palatresi, la gioia di potersi esibire su un palco importante davanti a un grande pubblico, il confronto con i colleghi, la voglia e la consapevolezza di vivere un’esperienza unica e indimenticabile. «Altro grande esame è stata in aprile la serata con la cover di Je so’ pazzo di Pino Daniele – aggiunge la Chiodo – cercando di essere credibile nella mia versione. Superato questo momento, attendevo solo di potermi esibire con il mio inedito scritto da Ario De Pompeis, primo brano scelto a inizio della nostra collaborazione che parla di un tema tornato attuale come la condizione di chi deve lasciare i propri affetti, la propria terra, il proprio amore per lavoro rischiando di perdere tutto. Sono felice e soddisfatta di aver ricevuto il “Premio Radiofonico” dalle dieci radio presenti in quanto era l’obiettivo che c’eravamo preposti con l’editore Athos Poma e con l’autore quando abbiamo deciso di iniziare il percorso di Castrocaro».

Rosa Chiodo con Ario De Pompeis
Rosa Chiodo con Ario De Pompeis, autore della canzone Quanto costa la felicità.

«Quando ho incontrato Rosa Chiodo circa un anno fa – confida Ario De Pompeis – è stato come rivedere me qualche tempo fa, con gli occhi colmi di entusiasmo e speranza. Eravamo al Teatro Politeama e Rosa si è esibita con un bellissimo inedito di Salvatore Palomba, Si vo’ Dio, conquistandomi per la padronanza sul palco, lo sguardo immerso in quello che stava cantando come stesse vivendo ogni parola che pronunciava, il modo di interpretare, di emozionare e di emozionarsi. È stato come vivere la storia che stava raccontando nel canto, una sorta di film. Quando ci siamo rivisti, mi sono accorto che avevo davanti una persona con una gran voglia di fare, con un’anima artistica che si distingueva dalla massa, con qualcosa che va oltre la voce, con una consapevolezza emotiva/interpretativa notevole. Così abbiamo iniziato a collaborare e, passo dopo passo, siamo giunti alla decisione di provare la carta di Castrocaro. Ci siamo ritrovati in finale con questa mia canzone autobiografica e vincitori del “Premio Radiofonico”. Per me è stata una bella vittoria soprattutto per non essermi sbagliato sul fatto che Rosa Chiodo è un’artista vera».

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Andrea Direnzo
Andrea Direnzo
Giornalista, critico ed esperto musicale, opera a 360° nell’ambito della cultura e dello spettacolo. Ha frequentato il master in Critica Giornalistica per Teatro, Cinema, Musica e TV presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e ha collaborato con le più importanti e accreditate testate musicali nazionali. Dal 2007 al 2013 è stato membro della commissione artistica del Premio Mia Martini e attualmente fa parte delle giuria del Premio Tenco e della commissione artistica del Premio Valentina Giovagnini.
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