Sanremo 2018, Renzo Rubino: l’intervista

Renzo Rubino torna al Festival di Sanremo presentando il brano “Custodire”. Renzo ci ha raccontato com’è nato, e molte altre curiosità.

Sanremo 2018, Renzo Rubino: l'intervista
Renzo Rubino [Foto: © Diego Di Guardo].
Renzo Rubino torna al Festival di Sanremo. La vetrina più prestigiosa della musica italiano lo ha visto vincere il Premio della critica Mia Martini nella sezione Giovani nel 2013 con il brano “Il postino (amami uomo)” ; l’anno successivo è stato in gara  tra i Big con i brani “Per sempre e poi basta”, premiato dall’orchestra per il miglior arrangiamento, e “Ora”, con cui si è classificato terzo.

È un ritorno atteso quello del cantautore pugliese all’Ariston, che suscita molta curiosità. Il brano che propone (tra l’altro prodotto da Giuliano Sangiorgi) è “Custodire”, che «Non è una canzone d’amore ma è quello che vorrei si dicessero i miei genitori, che non si parlano più. È una cosa difficile da raccontare, perchè ha a che fare anche con le insicurezze che nascono nel nucleo famigliare. Però nelle canzoni devi poter dire la verità».

Renzo Rubino di Sanremo 2018 dice che…

Il Festival di Sanremo è sia un punto di partenza sia di arrivo. Per te in questo momento è più l’uno o più l’altro?

C’è a chi piace Sanremo e a chi piace il Natale. A me piacciono entrambi, e torno per questo. Per me il Festival è un momento di divertimento, non ci vado con l’ansia.

Quanto incide al Festival il contesto mediatico e televisivo sulla canzone?

La musica è anche spettacolo, bisogna far combaciare i due aspetti e questo è compito del direttore artistico, in questo caso Baglioni che è un grandissimo musicista. Sicuramente questo Festival avrà un’impronta musicale forte. Dal punto di vista televisivo non me ne preoccupo, vedremo insieme come sarà.

Sanremo 2018, Renzo Rubino: l'intervista 1
Renzo Rubino [Foto: © Diego Di Guardo].
Chi è la persona che ti ha supportato (e sopportato, magari!) in tutto il percorso verso Sanremo? E chi sarà con te al Festival?

Michele e Mimma, i miei nonni materni, verranno con me a Sanremo. Mio nonno sarà di nuovo in copertina, visto che ripubblico l’album “Il Gelato dopo il mare” con “Custodire” e l’inedito “Difficile”. Stavolta però il nonno, che a Martina Franca (il paese dove vive Renzo, nda) è una superstar, indossa una giacca super paillettata. Lui è la faccia del mio ultimo periodo, in cui ho fatto il pensionato. Ero convinto che fosse finita con la musica. Ho avuto paura, poi sono tornate le canzoni.

Cosa terresti di questa manifestazione e cosa invece cambieresti?

Penso che il Festival quest’anno sarà più incentrato sulla musica. Il fatto che non ci siano eliminazioni per noi è positivo. Spero anche sia un Sanremo poetico sotto certi aspetti.

Sanremo tende ancora a fare rima con cuore-amore, cioè è legato come da tradizione ai sentimenti, oppure c’è sempre più aria nuova all’Ariston?

Io non credo ci sia qualcosa di tipicamente sanremese, piuttosto credo che ci sia qualcosa di italiano nella musica. Quello per cui noi italiani siamo conosciuti nel mondo sono la lirica e la melodia: questa è roba nostra, non è stile sanremese: è italiano, e io credo nella fortissima potenzialità che ha.

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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