Sessantotto anni di storia del nostro costume raccontanti attraverso le canzoni più belle che hanno preso parte alla kermesse ligure
Un musical inedito, un prodotto 100% made in Italy, in cartellone al Teatro Nuovo di Piazza San Babila a Milano dal 18 al 27 maggio, questo e molto altro ancora è Sanremo Musical, uno spaccato che ripercorre le tappe fondamentali della storica manifestazione canora in due ore di spettacolo. “Un’idea nata circa quattro anni fa, divenuta finalmente realtà – racconta Walter Vacchino, patron del Teatro Ariston – un’ondata di musica che ha accompagnato le nostre vite, interpretata da ragazzi comuni che rappresentano tutta l’energia delle nuove generazioni, restituendoci un po’ più di speranza per il futuro”.
Nel cast sono presenti sedici giovanissimi e talentuosi artisti, tra cantanti e ballerini, “selezionati nel corso di un’audizione super trasparente – spiega l’autrice e regista Isabella Biffi – a cui hanno preso parte circa quattrocento ragazzi. Da sottolineare il grande lavoro che è stato fatto nel riarrangiare i pezzi (per mano dei musicisti Silvio Melloni, Osvaldo Pizzoli e Gino Zandonà, ndr), oltre che delle splendide coreografie affidate a Giordano Orchi, alle luci curate da Giancarlo Toscani, i costumi di Claudia Frigatti e le scenografie di Mario Carlo Garrambone. Uno squadrone di professionisti di altissimo livello“.
Una sessantina i pezzi selezionati, sicuramente una scelta non facile: dalla prima canzone vincitrice “Grazie dei fior” all’ultima “Non mi avete fatto niente”, passando per “Nel blu dipinto di blu”, “Quando quando quando”, “Non ho l’età”, “Io che non vivo”, “Ciao amore ciao”, “Un’avventura”, “4 marzo 1943”, “Gianna”, “Ancora”, “L’italiano”, “Vacanze romane”, “Terra promessa”, “Donne”, “Perdere l’amore”, “Almeno tu nell’universo”, “La solitudine”, “Come saprei”, “Con te partirò”, “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, “Luce (tramonti a nord est)”, “Sincerità”, “L’essenziale” e “Occidentali’s karma”.
“Ho un grosso legame con la città di Sanremo e con il Festival, avendo partecipato a svariate edizioni e portato in gara ventitré brani – conclude Simone De Pasquale, paroliere meglio conosciuto con lo pseudonimo Depsa – guardando le prove di questo spettacolo mi sono commosso, emozioni fortissime che spero arrivino al cuore del pubblico”. Un’opera che viene presentata a fine stagione, con la promessa di continuare ad essere proposta anche nella prossima, sia su altri palcoscenici italiani che, perché no, in giro per il mondo.