Quattro chiacchiere con la giovane senza_cri, alla scoperta della sua ispirata visione di vita e di musica
E’ disponibile dallo scorso 18 gennaio “Salto nel vuoto” (UtoPublishing, produzione artistica Kaleido), il progetto discografico di debutto di Cristiana Carella, in arte senza_cri, cantautrice vincitrice di Area Sanremo, nonché finalista di Sanremo Giovani 2021 con il brano “A me”.
“Salto nel vuoto”: quali elementi e quali caratteristiche hai voluto inserire in questo tuo biglietto da visita discografico?
In questo mio primo Ep ho voluto inserire parti fondamentali della mia vita, che credo siano anche parti fondamentali della vita di tutti, esclusa forse la rabbia con cui io faccio un po’a botte. Con “Salto nel vuoto” vorrei farmi conoscere a tutto tondo così da concedermi in maniera diretta a chi mi ascolterà, nel modo più puro possibile. Altri temi dell’Ep sono amore, vita, tempo e morte. Ne parlo perché orbitano intorno a me e per questo hanno un peso fondamentale nella mia vita. Sto imparando a crescerli e quindi a gestirli, ne parlo per poterli risolvere e comprendere meglio.
Quali sensazioni e quali stati d’animo ti hanno accompagnata durante la fase di composizione di queste canzoni?
Durante la fase di composizione mi sono fatta accompagnare da tutti gli stati d’animo, in particolar modo dal dolore. È un concetto che riprende molto Tenco, ma quando sono felice non scrivo. Ad esempio, in “Edera” mi sono nutrita del dolore per far crescere il brano, buttandomi letteralmente nella mia sofferenza per poter assaporare tutto al massimo ed elaborare la cosa.
A livello musicale, che tipo di sonorità avete scelto di abbracciare?
Io ho scelto di abbracciare una sonorità fresca per dare più leggerezza ai miei pezzi che sono pieni di parole, quindi ho optato per un sound che definirei cangiante, non amo definirlo e circoscriverlo in una sola “etichetta”. Il mio sound cambierà sempre, proprio come muterò io, e lavorerò costantemente per renderlo migliore e ancor più personale.
In percentuale, quanto istinto e quanta progettazione ci vogliono per comporre una prima opera musicale?
Per me istinto e progettazione, in questo, vanno di pari passo. Nella musica faccio le cose completamente di pancia, ma allo stesso tempo con cognizione di causa. Sono molto focalizzata su quello che voglio destinare agli altri. Questo Ep comprende brani che descrivono periodi di importanza sostanziale per me e la mia vita e, per questo, mi auguro di saper equilibrare sempre istinto e progettazione in ogni mia produzione.
Cosa ti ha lasciato l’esperienza di Sanremo Giovani?
Sanremo Giovani mi ha lasciato tanto affetto e tanti bellissimi ricordi, molte persone meravigliose. Mi ha formata, insegnandomi a non guardare mai il lato negativo delle cose, anche perché ho scoperto che non c’è sempre un lato negativo. Mi ha insegnato a dare il meglio di me e a pretendere il meglio da me. Desidero continuare sempre su questa linea, anche grazie a questa esperienza.
Obiettivi e sogni nel cassetto per il 2022?
Nella speranza che i live possano riprendere presto, il mio obiettivo è quello di incontrare finalmente le persone che hanno voglia di ascoltarmi e cantare insieme a loro tutte le mie canzoni. Poi, per come la vivo io, mi auguro che quest’anno sia migliore del 2021 ma non del 2023. Ogni anno dev’essere sempre migliore di quello passato, ma non di quello successivo.