L’intervista allo scrittore di Latina, nelle librerie con “L’irriverente – Cose di questo e qualche altro mondo”, sequel letterario di “No Maria, io esco!”.
Tina Cipollari e Simone Di Matteo sono una delle coppie di Pechino Express più amate dal pubblico, legati da un’amicizia vera e profonda, hanno deciso di intraprendere insieme un ambizioso progetto professionale: un’arguta trilogia letteraria sul mondo della televisione, che parla senza mezze misure dei suoi personaggi più celebri, ma anche sulle mode e le manie di questo XXI secolo. Uno specchio che riflette usi e costumi della società contemporanea, un libro di satira sulla tv, ironico e autoironico, che porta il lettore a riflettere sul patinato mondo dello showbiz.
Ciao Simone, com’è nata l’idea di questa trilogia?
Nel primo capitolo ‘No Maria, io esco!’ abbiamo dato voce al ruolo dell’amletica vamp interpretata da Tina, un personaggio amato dal pubblico da oltre sedici anni. Ne ‘L’irriverente’ la struttura è molto simile ma l’attenzione si è spostata su di me, mentre nel prossimo e ultimo capitolo, attualmente in lavorazione, la firma sarà di entrambi e si intitolerà ‘Signore e Signori: Business’.
Nel libro c’è un capitolo fotografico sulla vostra avventura a Pechino Express. Come descriveresti questa esperienza?
Fantastica, anche se a tratti molto dura dal punto di vista fisico e psicologico. Viaggi in paesi stranieri, senza conoscere la lingua, e l’unica persona sulla quale puoi contare è la tua compagna di avventura… che nel mio caso è una delle donne più amate del piccolo schermo e una delle presenze televisive più forti degli ultimi anni. In questo libro ho messo molto di quello che non sono riuscito a tirare fuori nel corso del reality. Il capitolo fotografico è uno spasso, è composto dalle fotografie di Roger Lo Guarro e da delle vignette davvero esilaranti a cura di Giuseppe Lombardi (fattidisegnare.com).
Ne ‘L’irriverente’ parli anche di musica, in particolare della kermesse canora più popolare del nostro Paese…
Si, il Festival di Sanremo è una di quelle trasmissioni che seguono tutti gli italiani, un fenomeno anche di costume se vogliamo. Non potevo non parlare dell’ultima edizione, concentrandomi sulla novità assoluta rappresentata dalla conduzione di Maria De Filippi, una grande sociologa ed esperta di comunicazione, che è riuscita a svecchiare un format, portando sul palco dell’Ariston parte del suo mondo.
Il tuo rapporto con la musica? Quali sono i tuoi ascolti quotidiani?
Anche se sono nato nel 1984, amo molto il varietà e la televisione di altri tempi. Ascolto di tutto ma principalmente apprezzo le canzoni italiane degli anni ’30, dal Trio Lescano a Fred Buscaglione, amo molto la musica classica e in qualche modo sono stati i primi brani pop, che ancora risentivano le influenze delle grandi opere del passato, a cui sono molto legato e che conosco tutte a memoria.
Tornando al libro, per concludere, perché consiglieresti di leggerlo?
Perchè sviscera dettagliatamente non solo il mondo dello spettacolo, ma anche la nostra società, dalle inutili mode a innumerevoli atteggiamenti in cui ognuno di noi si può ritrovare. Come scrive la stessa Tina nell’introduzione, è un libro ‘irriverente quanto basta, profondo casomai’.