SuperMario, quando l’eroe è un operaio italiano

La musica di Koji Kondo è leggendaria quanto il protagonista descritto

SuperMario, l’eroe operaio
SuperMario, l’eroe idraulico

SuperMario è un ex carpentiere diventato un idraulico dopo la prima apparizione nel gioco Donkey Kong prodotto da Nintendo nel 1981. Nel primo gioco di cui è protagonista le sue gesta sono a tutti gli effetti quelle di un eroe. A lui dedichiamo quindi la nuova puntata di Musica ed Eroi.

SuperMario Bros esce nel 1985 imponendosi come il gioco di punta della più famosa casa di videogiochi giapponese.

Italiano, basso, robusto, baffi folti, cappello e salopette rossi su una tuta blu.

SuperMario diventa presto la mascotte dei videogames insieme all’inseparabile fratello Luigi, magro, alto e vestito rigorosamente di verde.

Lo sguardo apparentemente austero sotto cui si nasconde un sorriso furbo si ispira a quello di Mario Segale, proprietario del primo stabilimento Nintendo negli USA.

SuperMario, l’eroe operaio 1
Surreale faccia a faccia tra SuperMario e un goomba

Bowser, il malvagio drago, ha trasformato molti abitanti del Regno dei Funghi in mattoni e goomba (praticamente dei funghi marci). Mario e Luigi arrivano quindi dall’Italia per liberare la principessa Peach Toadstool. È lei infatti l’unica in grado di spezzare l’incantesimo di Bowser: salvando lei, i due idraulici riporteranno la serenità del Regno.

Mario e Luigi devono quindi superare 8 mondi tra cielo, terra, acqua, castelli e, naturalmente, tubature sotterranee. Tutto è accompagnato dalla colonna sonora più famosa dei videogiochi, composta da Koji Kondo.

Realizzato in ritmo Calypso e stile latino americano, con chitarra acustica, bongo e basso suonate grazie a una piccola tastiera. il tema musicale di SuperMario Bros rappresenta anche la più complessa produzione del musicista giapponese.

Orecchiabile. Semplice. Leggendaria.

La colonna sonora di SuperMario Bros contribuisce alla popolarità del videogioco esattamente come sarebbe accaduto per Tetris. Se per questo Nintendo si affidò alla musica popolare russa, in particolare alla celebre Korobeiniki, in SuperMario Bros la musica inventata da Kondo è qualcosa di innovativo. A tempo con i movimenti del protagonista, la melodia si alterna a suoni onomatopeici degli oggetti e degli eventi incontrati lungo il percorso.

SuperMario Bros ha nella sua musica la vera anima.

Alla fine dell’ultimo livello è quanto più rimane del gioco.

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Il tradizionale joystick Nintendo con cui si dirige ogni movimento di SuperMario

Le ardue e decisive imprese nei castelli, si nutrono di differenti sonorità, più tetre e piene di attesa. In questo caso sembrano descrivere tutta l’astuzia di Mario più che esaltarne le abilità nel salto come negli altri mondi. Ancora una volta dunque la musica strumentale racconta il carattere dell’eroe che viene spinto dalla sua razionalità a un ruolo di protezione.

Hegel vedrebbe in tutto questo, automaticamente, qualcosa di storico.

In effetti SuperMario è destinato a cambiare la storia dei videogiochi e del Giappone. Tanto che il compositore Nobuo Uematsu si compimentó il collega Kondo proponendo che la colonna sonora diventasse il nuovo inno nazionale nipponico.

Storie di musica, storie di eroi.

Anche atipici, talvolta goffi, persino materialisti. Non c’è nessun moralismo nel constatare che SuperMario guadagni più vite tanti più soldi ottiene. Per trovarli deve però sbattere la testa contro tanti muri, spesso facendo tentativi a vuoto.

L’eroe, talvolta, deve sbagliare. Ecco perché la colonna sonora di questo videogioco, nella sua semplicità, è sicuramente la meno trionfale di quelle che analizziamo, ma altresì la più vera.

SuperMario, comune operaio italiano, si scopre essere l’eroe più simpatico e umano. Ma pur sempre eroe.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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