“The Beautiful Prince” di Maria Letizia Cerica, ma chi è stato davvero Prince Rogers Nelson, in arte Prince?
Ma chi è stato davvero Prince Rogers Nelson, in arte Prince? Prova a raccontarcelo Maria Letizia Cerica con il suo “The Beautiful Prince”, edito da Arcana.
Non esiste migliore possibilità di conoscere un artista dalla personalità controversa se non attraverso le sue parole e questo è quanto caratterizza il lavoro di Cerica.
Novella esploratrice, l’autrice realizza «un libro che prova a raccontare Prince: le sue manie (molte), le sue idiosincrasie (moltissime), la sua persona, in particolare (un vero rompicapo). La sua storia».
Autrice di “Prince, Rogers & Me”, il suo primo libro dedicato al genietto di Minneapolis, che mescolava con troppa disinvoltura cronaca, analisi, riflessioni e autobiografismi, oggi l’autrice offre un lavoro più centrato e meglio organizzato.
Esplorare le fragilità e le insicurezze di un uomo che è sempre stato attento a non mostrarsi agli altri più del lecito è un compito arduo, che può creare fratture nel mito che lo ha accompagnato.
Il libro, tra disgressioni, testimonianze e frammenti di un recente passato, racconta la vita di un incredibile personaggio di spettacolo e, grazie a una serie incredibile di aneddoti e approfondimenti, pezzi di un puzzle ricostruiscono la figura di un uomo alimentato tanto da idee che da egocentrismo, un accentratore, in grado di far coesistere l’animale da palco, spigliato tanto da rasentare l’arroganza, con l’uomo introverso, in continuo peregrinare tra drammi, separazioni, solitudine e insicurezza.
Ne esce così il racconto di un artista dispotico ma poliedrico e geniale. Folle, insensibile, visionario, egocentrico. Un artista infaticabile, discusso e spesso discutibile, in grado di raccontare le proprie idee mediante quella riuscita mistura di Pop, Funk e Rock che ha caratterizzato il suo percorso.
Prince, quell’artista negli anni ha utilizzato per motivi contrattuali o artistici formule, come “The Artist”, improbabili sigle come TAFKAP, ossia “The Artist Formerly Known As Prince”, o persino un simbolo, quindi impronunciabile, stigma dell’incrocio fra quelli del maschile e del femminile che i fan ribattezzarono “Love Symbol”. Ma anche “genio di Minneapolis” o “folletto di Minneapolis“, soprannomi che la stampa specializzata gli dedicò.
Nelle sue 480 pagine Maria Letizia Cerica analizza centinaia di interviste, da quelle rilasciate alla fine degli anni Settanta a quelle del primo decennio degli anni duemila oltre alle dichiarazioni di chi ha lavorato con lui, ognuna delle quali mette in risalto aspetti quotidiani della vita artistica, ma non solo, di Prince.