The Who: pubblicato dopo 50 anni il Live at Fillmore East ‘68

Disponibile per la prima volta integralmente dallo scorso venerdì 20 aprile in doppio CD e triplo LP l’esibizione della band di Pete Townshend registrata nel 1968 al Fillmore East di New York

The Who: pubblicato dopo 50 anni il Live at Fillmore East ‘68
The Who at Fillmore East  – Pictorial Press Ltd Alamy Stock Photo

Il Fillmore East, locale del quartiere East Village di Manhattan, inaugurato l’8 marzo 1968 dall’impresario rock Bill Graham e aperto fino al 27 giugno 1971, è uno dei luoghi mitici della storia del rock. In quegli anni d’oro in cui fu attivo molti furono gli artisti e le band che calcarono quel palco, spesso immortalati in leggendarie registrazioni dal vivo, dall’esibizione del quartetto di Crosby, Stills, Nash & Young a Frank Zappa, dalla Allman Brothers Band alla Band of Gypsys di Jimi Hendrix.

Anche gli Who fecero tappa al Fillmore East in occasione di un turbolento tour seguito alla pubblicazione del loro terzo album, il concept The Who Sell Out (1967): arrivarono in città il 4 aprile 1968, giorno dell’assassinio di Martin Luther King, ennesimo tragico episodio nel quadro di un’America sfiancata dalla guerra del Vietnam, dalle lotte per i diritti civili e l’attivismo militante degli studenti. L’ingresso degli Who nella grande mela non fu molto “delicato”, confermando anzi in quel momento la loro crescente fama di distruttori: in particolare durante il tour Keith Moon, oltre a esercitare la sua “arte distruttiva” sul palco non risparmia neppure le camere d’albergo, devastate specialmente con i petardi; e una volta giunto al celebre Waldorf-Astoria di New York il vulcanico batterista finisce perfino per fracassare una porta costringendo la band a spostarsi nuovamente in un altro hotel durante la notte.

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Gli Who in posa al Carl Schurz Monument di Morningside Park

La mattina del 5 aprile, prima delle prove al Fillmore, la band ha appuntamento per una sessione fotografica per Life Magazine al Carl Schurz Monument di Morningside Park ma i membri del quartetto sono stanchi e assonnati al punto di addormentarsi quasi davanti all’obbiettivo mentre posano coperti dalla Union Jack – quello storico scatto diventerà poi la copertina dell’album e del documentario The kids are alright (1979). Finalmente le sera del 5 e 6 aprile 1968, sullo sfondo di questo caotico scenario, hanno luogo le due incendiarie esibizioni degli Who, entrambe registrate dal manager della band Kit Lambert con l’intenzione di ricavarne un album dal vivo che avrebbe dovuto rappresentare il seguito di The Who Sell Out (1967) e precedere quella che, in elaborazione proprio in quei mesi, diventerà la loro prima grande rock opera, Tommy (1969). La sera del primo concerto però, a causa di imprevisti problemi tecnici, è possibile incidere solo una parte delle canzoni mentre la sera successiva fortunatamente si riesce ad ottenere la registrazione completa della scaletta. Kit Lambert però non rimane soddisfatto del risultato e quelle registrazioni rimangono archiviate, preferendo pubblicare in alternativa Magic Bus: The Who in Tour (1968), una raccolta di vecchie tracce contenente appunto anche il nuovo singolo Magic Bus.

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The Who Live At The Fillmore East Cover Art

Nei primi anni ’70 alcuni estratti del concerto al Fillmore, complice anche l’entusiasmo suscitato dalla pubblicazione dell’LP Live at Leeds (1970) – considerato da alcuni il miglior album live della storia – cominciarono a circolare in forma di bootleg come sorta di registrazioni-reliquia della band ma solo oggi, dopo il prezioso restauro e mixaggio di Bob Pridden, storico ingegnere del suono di quell’intero tour, quelle tracce ufficialmente inedite per decenni sono state finalmente stampate in doppio CD e triplo LP, con una qualità sonora ottimale. Nella tracklist, oltre a classici come I Can’t Explain e Happy Jack, anche tre cover di Eddie Cochran (My way, Summertime Blues e C’mon everybody), una versione di Fortune Teller di Benny Spellman, Shakin’ All Over di Johnny Kidd and the Pirates, l’ ispiratissima A quick one, prima mini-operetta rock della storia e My Generation con una lunga finale jam di 30 minuti, che già prelude ai gusti prog rock di fine ’68 e che culmina nella leggendaria e catartica distruzione di chitarra e batteria, marchio di fabbrica di ogni show dei primi Who. Data l’esibizione infuocata, significativa testimonianza di quel tour a detta di quanti ancora oggi lo ricordano, sicuramente quest’album avrà il merito di accrescere la reputazione degli Who come la miglior band live di quegli anni, persino alle orecchie delle nuove generazioni. Ad impreziosire questa edizione una versione 2 CD Digipack con rare foto e note nel booklet 12 pagine ed in versione 3LP con copertina apribile.

 

THE WHO LIVE AT THE FILLMORE EAST 1968

 CD 1: Summertime Blues / Fortune Teller / Tattoo / Little Billy / I Can’t Explain / Happy Jack / Relax / I’m A Boy / A Quick One / My Way / C’mon Everybody / Shakin’ All Over / Boris The Spider.

CD 2: My Generation.

LP 1 – SIDE A: Summertime Blues / Fortune Teller / Tattoo / Little Billy

LP 1 – SIDE B: I Can’t Explain / Happy Jack / Relax

LP 2 – SIDE A: I’m A Boy / A Quick One

LP 2 – SIDE B: My Way / C’mon Everybody / Shakin’ All Over / Boris The Spider

LP 3 – SIDE A: My Generation (pt 1)

LP 3 – SIDE B: My Generation (pt 2)

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Luca Cecchelli
Luca Cecchelli
Giornalista, laureato in linguistica italiana e da sempre curioso indagatore dei diversi aspetti del mondo dello spettacolo. Conduttore radiofonico e collaboratore per diverse testate e rubriche di teatro e musica, svolge parallelamente l’attività di ufficio stampa e comunicazione. Spettatore critico e melomane, è assiduo frequentatore di platee e sale da concerto oltreché batterista per passione e scrittore. Quello che ama di più però è scovare nei libri o in originali incontri e testimonianze retroscena culturali della storia della musica e incredibili aneddoti rock, di cui in particolare è appassionato conoscitore.
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