TrioRox: “Moods”, l’album di debutto rappresenta la fotografia del ‘Qui ed Ora’

TrioRox

“MOODS” è il nuovo album del progetto TrioRox formato da DJ Rocca, Giovanni Guidi & Joe Rehmer. Per parlare di questo lavoro che rappresenta la fotografia del ‘Qui ed Ora’, abbiamo ascoltato Luca Roccatagliati che ci ha parlato della genesi del gruppo e dei prossimi appuntamenti…

Ciao Luca, vuoi presentare il progetto agli amici di Musica361?

TrioRox è un gruppo Jazz influenzato dalla musica elettronica e dalla musica Dance, ne fanno parte il pianista Giovanni Guidi, il bassista Joe Rehmer ed io, DJ Rocca (Luca Roccatagliati). Il pianista Giovanni Guidi ha realizzato quattro album per la ACT Music, una prestigiosa etichetta tedesca e ha collaborato, tra gli altri, con Enrico Rava. Il bassista Joe Rehmer è un americano trapiantato a Foligno che ha studiato al Conservatorio di Miami e ha suonato con alcuni mostri sacri come James Moody. Questo trio è nato dopo un “incidente”: io dovevo suonare a Roma con Franco D’andrea, ma non poteva muoversi, quindi il nostro manager mi ha proposto Giovanni Guidi: il concerto lo abbiamo tenuto lo stesso ed è venuto benissimo.

È disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in formato CD e vinile “MOODS”, il nuovo album del progetto TrioRox…

MOODS è appena uscito per la Irma Records che è l’etichetta che notoriamente coniuga il Jazz con l’elettronica. L’album è nato dopo l’incontro di cui ho parlato nel settembre 2022, ci siamo chiusi in studio e abbiamo registrato: alcuni brani li avevamo già pensati, poi quando ci siamo visti in studio li abbiamo strutturati meglio e sono migliorati con l’attività live.

Le composizioni sono state sottoposte alla prova dei concerti dal vivo, quale è stato il riscontro?

Ho avuto un riscontro molto buono, abbiamo suonato in diversi contesti, club, festival e queste esibizioni ci hanno aiutato veramente tanto. Da come ha reagito la gente abbiamo capito come modularli meglio e creare un flusso sonoro che potesse essere ascoltato a casa o che potesse essere suonato da qualche DJ.

Quali sono i generi e gli artisti ai quali vi ispirate?

Ce ne sono parecchi, come il Miles Davis dal ’70 in poi, ma anche gli Underground Resistance di Detroit che sono gli originatori della Techno e poi anche i Weather Report. Venendo ai giorni nostri posso citare i Boards of Canada che ci sono serviti per i brani Jazz più eterei. Vorrei citare anche Larry Heard per la house e Herbie Hancock.

Cosa vi tiene uniti?

È stata la musica elettronica a tenerci insieme perché io sono sempre alla ricerca del modo di suonare la musica elettronica unita al Jazz e questi musicisti Jazz, che sono più giovani, hanno passato la loro adolescenza nei Club e la musica che hanno ascoltato è musica elettronica come i Prodigy o i The Chemical Brothers. Avevano voglia di fare cose elettroniche, questo è quello che ci ha unito.

Cosa ne pensi dei Talent? Ti piacerebbe partecipare?

Sinceramente no, siamo di tutt’altra estrazione, anche perché non siamo dei cantanti e questi talent sono rivolti a gruppi vocali, quindi sono utili, ma non per noi, la cara e vecchia gavetta è sempre la cosa migliore.

Prossimi progetti?

Intanto siamo in promozione per l’album e stiamo prendendo contatti per i Festival estivi del prossimo anno. Mentre il pianista è in promozione con il suo album, adesso è in Corea, poi andrà in Giappone.

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Ruggero Biamonti
Ruggero Biamonti
Autore con esperienza decennale presso importanti realtà editoriali quali Rumors.it (partner di MSN), Vivere Milano, Fondazione Eni e Sole 24 Ore Cultura, si occupa di temi che spaziano dall'intrattenimento al lifestyle.
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