Questa settimana noi di Musica361 abbiamo intervistato una band molto particolare: formatisi nel 2013, gli Uragano (Luca – voice, lyrics, guitar, sampling; Alekos – keyboards, sampling, voice; Ometto – bass, voice; Boda – drums, percussions) propongono un approccio al post-hardcore piuttosto strano e unico, il tutto sfociato nel loro album LP1…
Ciao, innanzitutto presentatevi agli amici di Musica361…
Ometto: ciao noi siamo gli Uragano!!
Luca: esistiamo da un sacco e in mille forme ma da una manciata di anni siamo: io alla voce e chitarra (su disco non live), Ometto al basso e all’altra voce, Boda alla batteria e percussioni e Alekos ai synth e samples
Si dice che il vostro approccio al post-hardcore sia piuttosto strano, da cosa nasce questa particolarità?
Luca: guarda, quando dodici anni fa ho scritto i primi pezzi degli Uragano il gioco era tipo “proviamo a scrivere dei pezzi screamo senza neanche un riff, screamo dentro”. E diciamo che è un po’ rimasto come mindset.
Ometto: ci piace la musica ibrida: meno si capisce cos’è, meglio é
Rifiutate ogni associazione ad una precisa corrente musicale, ma avete dei punti di riferimento? Ci sono gruppi o cantanti che vi hanno particolarmente ispirato?
Ometto: personalmente più che una band o un artista la cosa che più mi ha ispirato a percorrere questa strada è in generale la scena diy. Quando ho cominciato a vedere cosa può generare lo sforzo diretto di chi vuole impegnarsi per una scena o l’altra ho capito che si può ancora essere liberi in qualche modo.
Luca: comunque qualche punto di riferimento sonoro lo abbiamo avuto e lo continuiamo ad avere. Però non è mai stato “voglio suonare come quelli lì”, anzi tutto l’opposto. Poi dipende quanto vuoi analizzarla al microscopio, le similitudini le trovi…
Il vostro è comunque un genere non facile, soprattutto in Italia, quali difficoltà riscontrate?
Luca: mah, ti dirò una cosa: secondo me la scena screamo italiana sta benissimo e, anzi, fa numeri niente male se comparati alla popolarità delle band in sé. Mi spiego: una band piccolina che suona questi generi in Italia potrebbe comunque riuscire a fare un discreto numero di spettatori. In altri generi mi sembra più difficile a volte, tipo nel Pop se non sei conosciuto mi sa che fai fatica. E questo secondo me perché lo screamo/posthc fa riferimento ad una nicchia ben targettizzata di persone interessate.
Ometto: fare musica dove non ti poni troppi limiti a decostruire i tuoi generi preferiti crea della musica che può piacere a nicchie delle nicchie, non ti deve piacere un genere di musica alternativa ma un po’ tutti gli ingredienti della zuppa, le persone la digeriscono a modo loro
Luca: sì ecco forse se avessimo fatto la copia dei Raein l’avrebbero digerita meglio ma va bene così…
Possiamo dire che la musica nel vostro caso ha un potere salvifico?
Ometto: ringrazio sempre di avere gli Uragano nella mia vita.
Recentemente è uscito il vostro album LP1, ce ne volete parlare?
Luca: sì, ci abbiamo messo veramente un sacco a ‘sto giro ma è uscito. È il primo full length in 11 anni, abbiamo sempre fatto release molto più corte e sparse. (Abbiamo copiato i La Quiete in questo…). Anyway, avevamo appena cambiato la line up con nuove aggiunte e vecchi ritorni, quindi aveva senso fare qualcosa di più corposo. Poi come al solito abbiamo allungato il sound uragano verso nuove direzioni, che qui direi che sono i synth/samples e le voci più “melodiche” e corali. Come le altre release è un bel viaggione, in questo caso semi-circolare nel senso che parte e finisce “emo”. Poi in mezzo succede di tutto, un sacco di situazionismo in tempi dispari e momenti stranianti. Ecco, sicuramente è il nostro disco più vario.
La vostra musica è interessante anche dal punto di vista formale: testi drammatici ed evocativi che puntano sul quotidiano, contaminazioni cinematografiche come in “Indonesia”, ricorso a metafore ermetiche…
Luca: Sì, i testi Uragano sono sempre stati un misto di narrativa con ambientazione quotidiana o monologhi interiori mega decostruiti ed ermetici e anche quelli di LP1 sono così. Forse questa volta abbiamo spinto ancora di più sull’acceleratore e, proprio come la parte musicale, i testi risultano molto frammentati anche all’interno dei pezzi stessi. Si pensi al testo delirante di Djent oppure ad un brano come Finale che di base parla di ambiente ma in 3 registri abbastanza diversi.
Siete di Sanremo, la provincia per voi costituisce un limite o uno sprone a fare di più e meglio?
Ometto: a volte la provincia mi ha spronato a volte mi ha buttato giù con le sue difficoltà: è il motivo per cui tutti ce ne andiamo, ma in un modo o nell’altro si torna ogni tanto a fare quel che dobbiamo fare in quella che era “Casa”.
Luca: siamo sempre stati combattuti tra il cercare di far germogliare qualcosa in provincia e il tenerci il più possibile a distanza da essa.
Domanda che facciamo a tutti i vostri colleghi e specialmente a voi, che venite dalla “Città dei fiori”, avete seguito l’ultimo Festival? Siete soddisfatti dei risultati, dal punto di vista dello spettacolo e della competizione canora?
Luca: a me piace sempre abbastanza seguire il Festival quando riesco. La competizione canora è sicuramente su alti livelli nelle ultime edizioni. Si sono aperti ad altre sonorità diverse dal Pop tradizionale italiano ed è interessante per me vedere come se la cavano a gestire questa cosa con ovvie critiche da parte di qualcuno ma anche un riavvicinamento dei giovani ed interessanti crossover musicali. Non male anche dal punto di vista dello spettacolo in sé, è sicuramente il programma di varietà della tv italiana fatto meglio. a mio parere (ma ovviamente avrà un budget infinito rispetto agli altri).
Oggi dominano i talent, siete tentati dal partecipare a un XFactor o simili?
Ometto: SI’.
Luca: sarebbe divertentissimo
Prima di salutarci parlateci dei vostri progetti futuri…
Luca: vorrei dirti big things are coming ma mi sa che devo essere noioso e dire come tutte le band: faremo qualche concerto, in Italia e all’estero (purtroppo un po’ dilatati nel tempo causa impegni ma li faremo) e scriveremo dei brani nuovi (pure quello con abbastanza calma). Nel mentre voi ascoltatevi LP1 che comunque ce n’è da ascoltare!
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