Si intitola Detachment e il disco descrive quello che adesso è il duo, 2°classificato a X Factor 9. Perché Urban Strangers è un genere molto alla “hic et nunc“.
Lo considerano il loro vero e proprio primo album nonostante il loro l’Ep con Runaway abbia ottenuto il disco d’oro. Loro, gli Urban Strangers, costituiti dal biondo Gennaro Raia e dal moro Alessio Iodice, sono il duo che si è classificato al secondo posto durante la finale di X Factor 9. A distanza di quasi un anno, i ragazzi sono pronti per il debutto ufficiale: venerdì 14 ottobre esce Detachment per l’etichetta Sony Music. Ecco quello che ci hanno raccontato alla vigilia dell’uscita del disco e della partenza dell’Instore Tour.
Detachment/1. Cominciamo dal titolo, che in italiano significa “distacco”. Parole che ricorre spesso nelle parole degli Urban Strangers. Che, però, quasi altrettanto spesso negano l’accezione negativa di questo distacco: “si tratta più di una presa di coscienza, di un distacco necessario per riflettere su ciò che stiamo vivendo”.
Detachment/2. Appunto, l’album è letteralmente la descrizione di “ciò che siamo ora. I nostri album sono sempre la descrizione di ciò che siamo”. Sempre in inglese, lingua che i due preferiscono nella scrittura, spontaneamente. In questo disco, la collaborazione con Raffaele ‘Rufus’ Ferrante ha contribuito a dare a Detachment quel carattere di sperimentazione davanti cui alcuni fan, all’ascolto del singolo Bones (in radio dal 23 settembre) hanno storto il naso. E invece, nessun ‘tradimento’: gli Urban Strangers sono sempre loro, “potremo cambiare ancora”.
Chi sono gli Urban Strangers. Non andategli a dire chi erano gli Urban Strangers di prima e come sono cambiati. “I nostri pezzi rappresentano quello che siamo adesso. La nostra identità musicale siamo noi. Non serve un’etichetta”. Urban Strangers è un genere.
La tracklist. Sono dodici tracce, che descrivono sensazioni e paure in cui in tanti possono identificarsi. A volte, un brano si ricollega al precedente, anche se la vera chicca della scaletta è che Intro sia il brano n. 12. “È la sintesi di tutto l’album, con un approccio più diretto: noi non siamo rapper e quando ci approcciamo al rap, cambia l’approccio alle canzoni”.
Il disco. Non è stato seguito un unico modus operandi: a volte i testi hanno seguito le musiche e viceversa. È stata preziosa la collaborazione con Rufus, che ha tradotto e reso omogeneo il lavoro di Gennaro e Alessio. Che hanno suonato più strumenti del solito, perché, dicono con timido orgoglio, “noi siamo anche musicisti, non solo cantanti”. Ma non manca l’elettronica, che poi è quell’afflato che, insieme all’inglese, dona agli Urban Strangers quel mood così internazionale.
Il live. Sul palco saranno in quattro: Gennaro e Alessio, con Rufus e un altro musicista e produttore che ha contribuito all’elettronica. È un disco tutto suonato e anche il live sarà un concerto in piena regola.
Il post- X Factor. “XF non ci ha tolto nulla, anzi chi ha dato molto, soprattutto in termini di lezioni che ci hanno aiutato a fare l’album e a gestire l’interazione con il pubblico, all’inizio caotica”.
Tracklist di Detachment
- No electric
- Stronger
- Bones
- My fault
- 5
- Warrior
- Leaf
- Bare black tree
- So
- Rising
- Medical
- Intro