Valerio Scanu presenta “Dieci”, il nuovo album che vuole festeggiare la sua carriera. L’intervista è stata fatta durante un incontro con i fan, in cui Valerio ha fatto ascoltare alcuni brani dal vivo
“Dieci” di Valerio Scanu è un disco che parla d’amore, inteso non solo come sentimento che ci lega a un’altra persona ma anche come l’attitudine da cui scaturisce la nostra visione del mondo. “Dieci” è un bell’album che festeggia i 10 anni di carriera, appunto, di Valerio Scanu.
Ma iniziamo col dire che lo stesso giorno sono stati pubblicati il tuo “Dieci” e quello (“10”) di Alessandra Amoroso.
Infatti mi sono un po’ arrabbiato (dice ridendo Valerio, nda). Alessandra ha comunicato il titolo prima di me, qualche fan più acceso di altri mi ha dato del “copione”. Siamo entrati lo stesso giorno ad Amici, sono 10 anni che facciamo entrambi musica, quindi… Onestamente se il titolo l’avessi comunicato io prima di lei per un minuto avrei pensato la stessa cosa, ma uno può scegliere il titolo due settimane prima dell’uscita del disco? No, ci sono troppe cose da fare, basti pensare solamente al tempo che ci vuole per realizzare la grafica.
10 anni di carriera e solo 28 d’età. Sei giovanissimo, ma quanti anni ti senti dentro?
Mah, non so. A 8 anni a La Maddalena ho cantato in piazza per la prima volta. A 12 anni avevo vinto Bravo bravissimo. Ho scritto due autobiografie. La prima (“Quando parlano di me”, del 2010) è stata scritta sull’onda del tritatutto di quel periodo. La seconda, “Giuro di dire la verità – Dalla A alla Zia Mary”, mi è stata chiesta. Però non sono uno scrittore, questo libro non è un’opera letteraria, è un testo leggero scritto perché avevo delle cose da raccontare.
Amici: che effetto ti fa ripensarci?
Abitualmente non mi riguardo molto. I video di Amici invece li conosco a memoria. In quelle immagini vedo un ragazzo che fondamentalmente è lo stesso di oggi, solo che adesso ho un bagaglio più grande di esperienza e di vita.
“Dieci” è un disco d’amore
I nuovi brani parlano d’amore, inteso verso se stessi, verso gli altri e anche verso il mondo che ci circonda. Come sono nate le canzoni?
Ho voluto affidarmi a giovani e grandi autori, io ho collaborato solamente a scrivere una delle nuove canzoni (“Dannata distanza”, nda). Volevo fare la mia musica ma con il loro punto di vista, per cui non ho dato indicazioni specifiche sul genere musicale o sull’argomento. Volevo solo che il disco parlasse d’amore perché questo sentimento è il motore di tutto.
Tra gli autori dei nuovi brani c’è anche Pierdavide Carone, che aveva scritto “Per tutte le volte che” con cui hai vinto il Festival di Sanremo. Ci spieghi quel “in tutti i luoghi, in tutti i laghi” diventato un tormentone?
Facciamolo spiegare a Pierdavide (Valerio ride e Carone se la cava così: “In Puglia non ci sono laghi, il testo era molto immaginifico. Era tutta una metafora, intendevo dire che per l’amore non importa il luogo)”.
Come ogni anno, Valerio è al lavoro per preparare il consueto concerto natalizio. L’appuntamento con “A Christmas Carol” è per sabato 15 dicembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Infine, uno sguardo a come sta andando il disco: bene. Valerio Scanu e Alessandra Amoroso con i loro rispettivi album sono volati in testa alle classifiche. Due 10 e lode.