Fotografi ma soprattutto uomini e donne appassionate, innamorate del proprio lavoro che mi hanno raccontato i loro sogni, le fatiche, le speranze
“Invito al viaggio” queste parole del Maestro Franco Battiato e di Manlio Sgalambro, oggi cariche di malinconica tristezza (a dispetto di quanto il Maestro ci ha insegnato), ci hanno accompagnato nelle prime dieci tappe, all’incontro con altrettanti fotografi che hanno raccontato la musica, la moda, lo spettacolo, gli eventi. Immagini emblematiche che, spesso, sono diventate simbolo di un epoca.
Ci hanno permesso di entrare in punta di piedi, nel loro mondo, mostrandoci da dietro l’obiettivo, il loro punto di vista.
Avevo moltissime aspettative, come succede, quando mi appresto a partire: la mia fantasia, il mio cuore e la mia anima sono in attesa di quello che verrà in un meraviglioso “Sabato del villaggio”.
Oggi torno a casa, con la consapevolezza che mi sia colata dentro tanta bellezza e ne sono felice.
Porto con me, un bagaglio carico di emozioni, colori, profumi, sensazioni. Fotografi ma soprattutto uomini e donne appassionate, innamorate del proprio lavoro che mi hanno raccontato i loro sogni, le fatiche, le speranze.
Nel disfare questo primo bagaglio, voglio lasciarvi una cartolina per ogni tappa che abbiamo condiviso con Stefano Bidini, Gianni Brucculeri, Marco Piraccini, Rita Cigolini, Salvatore Valenti, Franco Covi, Iwan Palombi, Valerio Faccini, Valentina Privitera e Sabina Filice.
Voglio ringraziarli ancora, per la generosità con la quale mi hanno concesso di ritrarli, da vicino, senza trucco e trucchi, lasciandomi avvicinare senza riserve alla scoperta di quella che è “la camera oscura” dove nascono meraviglie: l’anima.
Questa rubrica, come ogni viaggio, vuole essere libera di annotare e ricordare, ogni incontro inaspettato, ogni imprevedibile imprevisto.
Non è un viaggio pianificato su strade battute e segnate, ma ama l’avventura e ne assapora il gusto. Questo è il tempo di rifare il bagaglio e se vi va, ripartire.
E, per rubare le parole ad una canzoncina di favole sonore che amavo da bambina: “Non serve l’ombrello, il cappottino rosso e la cartella bella per venir con me… Basta un po’ di fantasia e di bontà …”. Grazie e buon viaggio, Paola.
P.S. Chiedo scusa a Stefano, Gianni, Marco, Rita, Salvatore, Franco, Iwan, Valerio, Valentina e Sabina per aver, con la complicità di Juditta D’Arienzo, utilizzato un mio scatto da telefonino.
Articolo a cura di Paola Ferro