Viaggio tra arte e musica: Stefano Trappolini

Il Superpotere dell’arte

L’arte ci regala il coraggio di vedere oltre le apparenze, di scrutare oltre al razionale e l’oggettivo, ci insegna a guardare gli altri ma soprattutto noi stessi. In qualsiasi espressione essa si manifesti, che sia danza, pittura e musica l’importante che ci regali qualcosa che resta dentro di noi.

Viaggio tra arte e musica: Stefano Trappolini
Stefano Trappolini – sagome leggere

Non faccio  cose per occhi pigri (Stefano  Trappolini)

È meraviglioso cogliere come l’arte ci insegna a vedere oltre i nostri limiti, spesso costruiti da noi stessi.

Io ho avuto il piacere di conoscere un artista a tutto tondo, Stefano Trappolini. Le sue opere sono punto di riflessione e introspezione.

La sua è una pittura semplice, ma che al contempo richiede grande attenzione e cura.

Stefano è nato e cresciuto con la passione dell’arte, una vera e propria vocazione, con sfrenata voglia di esprimersi e osservare ciò che lo circonda.

Che tipo di artista ti definisci?

Curioso e bulimico. Mi affascina tutto ciò che arte e forma di pensiero, anche quella che non condivido. Sono curioso per ogni forma da quelle più classiche fino ad arrivare a quelle più all’avanguardia. Bulimico perché sono sempre in movimento e non smetto mai di disegnare, sono immerso in un flusso continuo di idee.

Come definiresti la tua arte?

Faccio fatica a rispondere. Perché io credo che l’arte sia unica, pittura, scultura, danza e musica. Credo che qualsiasi creazione se trasmette vibrazioni vuol dire che è arte, perché ti lascia un qualcosa dentro. Io sono un artista che deve essere letto con attenzione.

Le mie sagome apparentemente possono sembrare facili, ma in realtà sono semplici, che è ben differente. La semplicità a volte richiede molta più attenzione, perché si possono nascondere mille sfaccettature al tempo stesso ricche di un pensiero profondo, cosi da trasformarsi complesse.

Viaggio tra arte e musica: Stefano Trappolini 1

                                        

Definendoti un bulimico dell’arte in tutte le sue forme nello specifico la musica che valenza ha nella tua vita ed in particolare nella tua arte?

Per me arte è vita, ogni artista è un ricercatore. Trovo che ci sia un parallelismo tra scienza e arte, noi artisti siamo proprio come gli scienziati, passiamo giorni se non mesi, nella continua ricerca di tecniche e colori.

La musica per me è fondamentale, mi stimola e mi accompagna nelle mie continue ricerche e sperimentazioni, trovo che sia importante soffermarsi ad ascoltare. In genere quando dipingo ascolto musica strumentale, ma al contempo amo i classici cantautori da De Andrè a Fossati.

Adoro l’unione di una buona musica a buoni testi, che poi spesso i testi di alcuni artisti sono vere e proprie poesia.

Esperienze più da vicino con la musica ne hai avute?

Si, come ho già detto sono alla continua ricerca, indirizzata sia alla pittura che alla video-arte. Spesso infatti mi capita di collaborare con musicisti. Ho collaborato con Manuel Gordiani. Inoltre, ora insieme ad un mio amico nonché musicista Carlo Delicati interagiamo con le nostre arti. Io gli mando i miei disegni e lui le interpreta con la sua musica. Inoltre, sto lavorando su un progetto di una performance artistica, che consiste in una vera e propria fusione tra pittura e musica. Dipingere a suon di musica live e far sì che la musica entra nel vivo dei miei dipinti.

La tua arte a quale strumento potrebbe corrispondere?

Vado sul classico, un pianoforte. Dico il pianoforte perché a molti tasti e nelle mie continue ricerche faccio uso di tante tonalità e scale di colori, mi ricorda un po’ una tavolozza.

Una delle tue raccolte di opere è intitolata volevo essere Superman, raccontami chi è per te Superman?

Sai ho sempre avuto la passione per l’illustrazione e il disegno sin da piccolo. Infatti mi ricordo che quando leggevo i libri illustrati o i fumetti mi soffermavo più sulla grafica che nella storia stessa.  Mi piacevano i fumetti dei Supereroi e come tutti i bambini ero affascinato dai loro superpoteri, e così mi immaginavo cosa avrei fatto se ne avessi avuto uno. Ma poi con il crescere insieme alla mia arte mi sono reso conto che già avevo un superpotere ed era la mia arte, da qui nasce “Volevo essere Superman senza sapere già di esserlo”. Mi piace giocare molto con il pensiero, infatti è una dedica a tutte le persone che hanno un superpotere ma ancora non lo sanno e per spronarli a tirarlo fuori.

Articolo a cura di Melissa Brucculeri

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