#Notedicarta. Vincenzo Costantino, l’incontro tra poesia e musica anima questo lavoro: “I (miei) poeti rock. Incontri tra delirio e realtà”
Cinaski, poeta, scrittore e cantautore italiano, non ha bisogno di presentazioni e prendere in mano un libro scritto da una grande poeta-rock che racconta i (suoi) poeti rock mette, come minimo, curiosità.
Trenta incontri. Veri? Inventati? Poco importa perché in questo volume edito da Hoepli, come succede nella narrativa di gran classe, come al solito il viaggio non è il raggiungimento della meta ma il suo sviluppo e, soprattutto, gli incontri che lungo il cammino ci permettono di crescere.
L’incontro tra poesia e musica anima anche questo lavoro, che è appunto tanto indefinibile quanto intrigante.
In questo volume edito da Hoepli, Cinaski abbandona la forma poesia, che l’ha fatto apprezzare anche da John Fante, per avventurarsi nella forma del racconto poetico, presentando trenta ritratti di artisti, da Tom Waits a Fabrizio De André e Joni Mitchell, da Bruce Springsteen a Enzo Jannacci passando per Serge Gainsbourg, intrecciandoli con se stesso e con le multiformi sfaccettature della propria personalità, tracciando il percorso che gli ha permesso d’incrociare la loro opera e rimanerne, forse, vittima soddisfatta.
“Incontri tra delirio e realtà”, come recita il sottotitolo del libro non è un romanzo tantomeno un saggio. Difficile classificare, come spesso accade, il lavoro di un poeta e questo libro non fa eccezione.
La forza di Cinaski è che conosce bene il fine l’equilibrio fra realtà e immaginazione e ogni breve scritto trasuda dell’intenzione di bilanciare, con sapienza, sogno e verità, vita vissuta e coinvolgimento personale.
Nelle pagine del libro spuntano istantanee efficaci, intense e, proprio grazie alla capacità di Cinaski di saper pesare ogni singola parola, in cui ciascuno può trovare le proprie esperienze, sia di lettura sia di ascolto, portando il lettore in un viaggio che non tiene conto della localizzazione geografica delle storie perché le ali della poesia non sono mai state confinate né ad un muretto tantomeno a una highway.
Franco Mussida, Paolo Rossi, Simone Cristicchi, Sandro Veronesi ed Ezio Guaitamacchi curano le prefazioni del volume e, come scrive Cristicchi “Aspetto questo libro di Vincenzo come si aspetta un treno in ritardo, con quella voglia di partire che profuma di casa.
Ci sono artisti rari che entrano nelle nostre vite e le modificano completamente. Per me è stato così. Jim Morrison mi ha cambiato l’adolescenza. Piero Ciampi mi ha scardinato certezze. Jeff Buckley mi ha invaso il cuore di grazia. Ma Cinaski ogni volta mi ha spettinato i pensieri e il cuore con la sua poesia incandescente di vita”.
248 pagine dense che contengono un prezioso lavoro organizzato in cinque grandi spazi: Hearing, Taste, Touch, Smell e View.
Un libro che ti fa ritrovare e ti fa rivivere ricordi di grandissimo impatto facendoti inoltre perdere fra quelli dell’autore che, alcuni anni fa, ha dichiarato: “Sono un uomo di periferia, cresciuto in periferia salvato dalla curiosità che è arrivato alla scrittura senza pretese ma per legittima difesa. Sono uno scrittore che spaccia attimi traducendo vita”.