Dal 13 maggio, prende il via l’evento VivaVivaldi a Venezia: la mostra multisensoriale, unica nel suo genere, dedicata al musicista Antonio Vivaldi. Per i visitatori, la possibilità di immergersi nel mondo dell’artista attraverso immagini, suoni, esperienze olfattive e percezione dell’ambiente.
La mostra è dedicata ad Antonio Vivaldi, massimo esponente del barocco italiano e famoso per aver composto le Quattro Stagioni, il concerto più eseguito al mondo. L’esposizione è allestita nelle sale del Museo diocesano del capoluogo veneto vicino alla Basilica di San Marco.
Si tratta di una novità assoluta perché rappresenta un nuovo modo di fruire dei beni culturali: VivaVivaldi The Four Season Myster è un format artistico che racconta la musica attraverso le immagini, i suoni, le esperienze olfattive e quelle della percezione dell’ambiente.
L’innovativa mostra è prodotta da Emotional Experiences e, Francesco Bernardi, il presidente nonché ingegnere con la passione per l’arte, ha spigato che:
«La cultura è di tutti, perciò Viva Vivaldi è una mostra pop. Non un’alternativa alle mostre d’arte che celebrano le opere originali degli autori. Vuole invece dare all’uomo d’oggi le ragioni per andare a vedere anche le altre mostre o per assistere ad un concerto»
Tutto il progetto è stato realizzato grazie ad un grandissimo team, guidato dal generale manager di Emotional Experiences, Gianpiero Perri, il quale ha dichiarato che tutta la squadra ha voluto:
«Presentare sulla scena nazionale ed internazionale una nuova proposta di fruizione culturale, un’esperienza capace di incuriosire ed introdurre ad una maggiore conoscenza della figura e dell’opera di questo grande musicista, avvalendoci di una chiave poetica e, al contempo, di una illustrazione artistica e spettacolare».
Tra i tanti nomi importanti, Gianni Canova, storico del cinema e studioso della comunicazione, Francesco Fanna, direttore dell’Istituto italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione Cini, e dalla musicologa Micky White.
La mostra si apre nel chiostro di S. Apollonia, dove viene illustrata la vita del musicista grazie alle parole del poeta Davide Rondoni, direttore artistico del progetto. Si passa poi nelle sale del primo piano del museo e, grazie ad un percorso di luci e musica, il visitatore potrà avvertire tutte le sensazioni che l’artista provava mentre componeva. Il racconto della storia di Antonio Vivaldi prosegue con il linguaggio cinematografico e, più nello specifico, grazie ad un video del regista Marco Pozzi, vengono messe in risalto la potenza di immaginazione e la creatività del musicista. Jean-François Touillaud e Gilles Ledos, due massimi esperti dell’hi-tech, a supporto della creazione artistica spettacolare, hanno invece prodotto lo spettacolo di videomapping, per la prima volta in un ambiente interno. Dodici proiettori, suono dolby surround ed effetti speciali per «tradurre un genio in luce e immagini».
La musica, che accompagna il turista nel percorso, è un mix dei brani del musicista, con “zone di cesura inedite” create dal compositore Cristian Carrara, facendo in modo che i brani parlino di Vivaldi stesso.