Walter Ricci, a Bagnoli il concerto evento per “Naples Jazz” album che unisce due culture quella napoletana e quella musicale di New Orleans
Il 4 luglio, all’Ex Base Nato di Bagnoli, un concerto evento da non perdere. Infatti, sarà l’occasione per ascoltare “Naples Jazz”, l’ultimo lavoro del cantante e pianista Walter Ricci. Disponibile su tutte le piattaforme digitali da maggio, “Naples Jazz” è stato anticipato dall’uscita dei brani “Uè” e “Tarantella Jazz”, brani con cui l’artista ha saputo conquistare tutti, anche i social. L’album unisce così i due mondi e le due culture principali del pianista: quella napoletana e quella musicale di New Orleans. Dalla tarantella al mondo del jazz, unendo così la musica che ha sempre suonato e le radici di un artista legato alla sua terra.
Ciao Walter, benvenuto nelle pagine di Musica 361. Inizierei chiedendoti come stai?
Sto a tremila! La musica è parte della mia vita e mi prende le giornate. È fantastico definire questo un lavoro.
Un periodo particolarmente importante e che vivrà nella serata evento del 4 luglio, nella Ex Base Nato a Bagnoli il suo culmine. Un momento speciale per te…
È un momento ricco ed emozionante per me. Questo concerto è per me un grande momento e sarà la presentazione di un album che è nato quasi per caso, ma con forte entusiasmo. Ricordo, che eravamo al bar, in un momento di ricreazione, io e un autore magnifico come Alessio Bonomo. Con lui, parlando del più e del meno, abbiamo pensato ad un disco di cover americane, però adattandole in dialetto napoletano. Questa idea, ha fatto nascere “Naples Jazz”. È stata un’esperienza magnifica ed emozionante, per me sono dei pezzi nuovi veri e propri. In questa serata, tra l’altro, sarò supportato da una band fantastica e non vedo quindi l’ora che arrivi il 4 luglio per vivere una serata magica.
Un concerto che vedrà ospiti anche Karima e Joe Barbieri, come mai hai deciso di invitarli?
Con Karima c’è stima reciproca, ci siamo incontrati in diverse occasioni e siamo diventati amici. Inoltre, con lei sto organizzando anche delle date per portare avanti un progetto insieme. Anche con Joe Barbieri c’è grande stima reciproca, adoro la sua musica e lo seguo da tanto. Sarà poi l’occasione per me per ricambiare il suo invito per il concerto a Roma.
In questa occasione, come detto, presenterai “Naples Jazz”, un progetto partito con “Uè” e che poi si è andato a realizzare con un concept. Come nasce però questa idea?
Senza “Uè” non sarebbe nato questo progetto. Infatti, dal successo di questo brano è nata poi “Tarantella jazz”, e visto anche il suo successo, abbiamo deciso di fare un album che in qualche modo omaggiasse Napoli e quei brani che ascolto e suono abitualmente nei concerti. Questo è il mio personalissimo tributo alla mia terra e alla musica che amo. Una fusione perfetta tra le mie radici e il jazz.
“Uè” è anche il tuo incontro con i social…
È stato bello e inaspettato. Grazie al mio incontro con i social sono riuscito a diventare più noto anche ad un pubblico diverso. I social oggi creano possibilità diverse. Le opportunità di crescita e di farsi scoprire sono più alte. È stato divertente toccare fasce di pubblico così diverse e che non ascoltano abitualmente il jazz. È bello aver generato affetto anche sui social.
Domanda provocatoria: oggi ha ancora senso proporre un album?
Secondo me sì! Credo molto nei concept album. I dischi che più mi hanno appassionato sono quelli che hanno raccontato una storia. Oggi, per fare musica, le piattaforme sono essenziali, ma credo che alla fine, il fascino di un album completo e quello di una storia ben raccontata, sia inarrivabile.
Tanti gli impegni che partiranno proprio da questo 4 luglio. Insomma, sarà un’estate piena di musica per te?
Stiamo lavorando e abbiamo già pronte diverse date. Poi, suonerò con Karima e infine sto organizzando anche altri progetti con dei musicisti bravissimi. Insomma, sarà un’estate ricca e dove non mi fermerò praticamente mai. Questo è un disco che ha bisogno del live per esprimere il suo vero potenziale.
In conclusione: come speri che il pubblico accolga l’album?
Il rischio che c’è sempre per ogni artista: spero di non essere frainteso!
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli