Wilma Goich: Icona della musica italiana

Wilma Goich con il suo sguardo accogliente e la sua energia inesauribile, racconta la sua storia di sfide vinte e successi che hanno annullato i confini del tempo e dello spazio, consacrandola come un’icona della musica italiana

Wilma Goich: Icona della musica italiana
Icona della musica italiana Wilma Goich

La vedo arrivare da lontano, “Born Iconic” recita la sua maglietta bianca, nata iconica, lei Wilma Goich, e io dietro la mia telecamera e il mio microfono penso che sia vero … è la maglietta perfetta per preannunciarsi.

Sguardo accogliente, voglia di parlare, centinaia di parole anche lontano dal microfono, quanta energia… ma come fa ad avere tutta questa voglia di parlare con me? Mi sembra entusiasta di questa intervista, lei, iconica, davanti alla mia telecamera e al mio microfono mi rassicura, si scambia, mi sorride e mi ribadisce: io sono Wilma, Wilma e basta.

Un linguaggio universale quello dei suoi occhi, un po’ come quello delle sue canzoni che nella babele della musica incontrano America, Giappone, Germania e portano l’Italia ad annullare i confini. Perché per essere Iconiche delle sfide bisogna pur averle vinte, e direi che le sfide del tempo e dello spazio, lei, le ha ampiamente superate.

I suoi Anni 60 che sfidano le leggi del tempo, perché il tempo si sa, è solo un concetto derivante da un movimento di pianeti, e questa è una convenzione che Wilma ha compreso e superato: nella sua guida galattica quando negli Anni 80-90  è riapprodata al concorso “Una rotonda sul mare”.

Wilma Goich: Icona della musica italiana 1
Wilma Goich

Tappeti di parole davanti a lei, intrecciati minuziosamente dalle mani dei Mogol (padre e figlio), Franco Califano, Edoardo Vianello, Amedeo Minghi, ma anche tappeti preziosi e poco conosciuti silenziosamente fabbricati da Lucio Battisti e Renato Zero.  Chissà se nella sua casa i tappeti che preferisce sono quelli tessuti da lei o dagli altri, e come si affiancano bene nell’arredamento complessivo del suo passato.

Iconica e Pionieristica, lei, con Edoardo ne “I Vianella”. Ripercorriamo quel progetto e quegli sguardi consci della sperimentalità di quel tema dell’amore raccontato con un gergo dialettale, dialetto romanesco già di per sé così cullante, che non aspettava altro che il loro amore da accogliere.

Wilma Goich
Wilma Goich

E quello stesso dialetto romanesco, portato nei concorsi musicali “Un disco per l’estate”, “Canzonissima”, diventato parte della cultura popolare, l’ha consacrata ad artista parte della tradizione musicale romanesca, l’ha consacrata Icona Folk.

Born Iconic, continuo a ripetermelo mentre vado via e vedo la mia ombra davanti a me, disegnata dal tramonto, con in mano la mia telecamera e il mio microfono. Born Iconic, Wilma, eh sì, hai proprio ragione.

Articolo a cura di Vera Nabokov

Video intervista a cura di Domenico Carriero

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