You’ll never walk alone: storia dell’inno del Liverpool

You’ll never walk alone è considerato il miglior inno calcistico di sempre, ma nacque per un musical

You’ll never walk alone: storia dell’inno del Liverpool
Da un musical degli anni ‘40 allo stadio: come nasce e il significato di You’ll never walk alone


C’è un inno calcistico che, più di ogni altro, è noto in tutto il mondo: You’ll never walk alone. La canzone, conosciuta soprattutto per essere inno del Liverpool, ha una storia molto più ampia che merita di essere conosciuta. Lo sport, in effetti, l’ha adottata per il suo significato poetico oltre che per la sua musica emozionante e coinvolgente. Tanto che, ad oggi, è considerato il miglior inno di un club calcistico, davanti a quello composto da Venditti per la sua Roma. Vediamo dunque la genesi di questo famosissimo brano.

Nella nuova puntata di MusiCalcio, quindi, raccontiamo You’ll never walk alone.

Il brano fu scritto nel 1945 da Richard Rodgers e Oscar Hammerstein. I due autori americani all’epoca erano già noti in tutto il mondo per avere creato alcuni tra i più importanti musical di Broadway. Con Oklahoma! rivoluzionarono il modo di intendere il loro genere teatrale preferito. Introdussero, infatti, la possibilità di narrare una trama di senso compiuto, esclusivamente con la musica. Con Carousel fecero di più: per la prima volta in un musical arrivava un tema drammatico. Si affronta infatti persino la vicenda di una violenza domestica. Proprio in Carousel compare per la prima volta You’ll never walk alone. Letteralmente, non camminerai mai da sola. Nel musical, la canzone riecheggiava due volte. La prima, quando un’amica consola la protagonista, dopo la morte del marito. La seconda, quando la figlia della protagonista ha gli esami di maturità e compare temporaneamente sulla terra il nonno. Insomma, You’ll never walk alone è un caldo e intenso abbraccio di supporto e di conforto.

Basta leggere nello specifico il testo di You’ll never walk alone per rendersi conto della sua forza morale.

Tradotta, la strofa recita così: Quando cammini attraverso una tempesta, mantieni la testa alta e non avere paura del buio. Alla fine della tempesta c’è un cielo dorato e il dolce canto argentato di un’allodola. Continua a camminare con la speranza nel cuore e non camminerai mai da solo.

In pratica, un’incitazione a non abbandonarsi alla desolazione, anche a costo di scoprire che qualche sogno è irraggiungibile. Quello che conta è provarci, in virtù della speranza. Grazie a questa, che ci fa immaginare il chiarore dopo la tempesta, possiamo camminare dritto anche sotto la pioggia.

Sono parole che funzionano per dare forza ai personaggi di Carousel, ma si capisce immediatamente che il loro significato vale anche per lo sport. Almeno quello inteso come sacrificio e sudore di battaglie che vale la pena vivere. Con serenità.

La canzone, utilizzata anche per le feste di diploma americane, fece il giro di tutto il mondo.

In tanti la ricantarono. Tra questi anche Gerry and the Pacemakers. Il complesso di Liverpool fece così conoscere ulteriormente il pezzo, che divenne un classico amato da molti tifosi calcistici. In quell’epoca, infatti, si usava cantare brani famosi in hit parade allo stadio. You’ll never walk alone piacque particolarmente ai tifosi del Liverpool, che così lo fecero loro. Ecco che la canzone diventò l’inno di accompagnamento della squadra, proprio per volere (o imposizione, se preferite) popolare. Dalla finale della Coppa d’Inghilterra del 1966, tra Liverpool e Leeds, i Reds non avrebbero mai più “camminato da soli”.

Ecco dunque un bell’esempio di come un brano dal grande significato morale e d’amore, possa diventare importante anche per il calcio. Alla faccia di chi dice che il football non sa essere romantico…

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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